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Svezzamento: una fase delicata e fondamentale

Assunzione delle proteine durante lo svezzamento: il padre svezza il neonato

Tabella dei Contenuti

Cosa si intende per svezzamento?

Lo svezzamento, chiamato anche divezzamento o avvio dell’alimentazione complementare, è quella fase di passaggio da un’alimentazione esclusivamente a base di latte ad un’alimentazione caratterizzata da latte consumato in minor quantità e nuovi alimenti come frutta, verdura, cereali, carne, inseriti gradualmente.

Se la madre lo desidera, l’allattamento al seno potrà comunque continuare fino al secondo anno e anche oltre, come suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Lo svezzamento: un passaggio fondamentale

Pazienza, calma e gioco sono le parole chiave per uno svezzamento sereno.

Potreste buttare via molte pappe le prime volte, i bambini non asseconderanno subito, sporcheranno ovunque, vi faranno innervosire… tranquilli: è tutto normalissimo!

Non abbiate fretta, dovete prendervi il tempo necessario per dedicarvi a questo momento importante e incoraggiare i bambini a mangiare, senza forzarli.

Deve essere un momento di piacere sia per il genitore che per il bambino, lo svezzamento del neonato non deve diventare un momento di ansia e stress.

bambino con piatto rovesciato durante lo svezzamento, la chiave per lo svezzamento del neonato è pazienza calma e gioco

Quando iniziare lo svezzamento?

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ed il Ministero della Sanità lo svezzamento del neonato dovrebbe iniziare alla fine dei 6 mesi di vita e non prima.

Può essere tuttavia anticipato nel periodo tra i 4 e i 6 mesi di vita solo nel caso il pediatra lo ritenga opportuno per eventuali rischi nutrizionali legati a problematiche relative alla salute del bambino.

Le indicazioni negli ultimi anni sono cambiate, non si parla più di calendario di introduzione degli alimenti o di restrizioni particolari, schemi fissi o delle tabelle precise che scandiscono i vari momenti.

Svezzamento: 4 mesi

bambino che inizia lo svezzamento consumando puree di frutta e verdura, lo svezzamento a 4 mesi

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ed i Nutrizionisti indicano l’allattamento al seno per i primi sei mesi del neonato come esclusivo.

Lo svezzamento può essere iniziato con il bambino di 4 mesi se mostra segni di interesse verso il cibo e di appetito dopo l’allattamento, è in grado di stare seduto con sostegno e tenere la testa ferma. Il processo è progressivo e deve iniziare con puree di frutta e verdure di varietà diverse, da introdurre gradualmente.

Si consiglia di consultare il pediatra ed un Nutrizionista infantile prima di iniziare lo svezzamento.

Svezzamento: 5 mesi

bambina di 5 mesi che inizia lo svezzamento con purea, lo svezzamento a 5 mesi del neonato

Lo svezzamento si inizia a 5 mesi se il neonato è interessato agli alimenti degli adulti, è in grado di stare seduto con sostegno e praticare una prima masticazione.

Si consiglia di iniziare con puree di frutta e verdura e mantenere il latte materno come prima fonte di nutrimento. É un processo lento e consente al neonato di adattarsi gradualmente alle nuove consistenze e sapori.

Il consulto del pediatra e del Nutrizionista infantile è raccomandato per accertarsi della prontezza del neonato, fornire consigli su come integrare gli alimenti ed individuare possibili intolleranze ed allergie alimentari.

Svezzamento: 6 mesi

L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica di iniziare lo svezzamento quando il neonato ha 6 mesi perché sviluppa un sistema digestivo in grado di elaborare nuovi alimenti ed il fabbisogno nutrizionale non è più soddisfatto dal solo latte materno.

Lo svezzamento a 6 mesi è un processo molto lento per far adattare il bambino ai nuovi sapori e consistenze; alcuni neonati mostrano da subito entusiasmo verso la novità, mentre altri hanno bisogno di un tempo più lungo per abituarsi.

bambina che mangia autonomamente del cibo solido, lo svezzamento a 6 mesi

Si consiglia inizialmente di preparare frutta, verdura e cereali in purea ed in pastina; introdurre in modo graduale alimenti più consistenti affinché il bambino impari a deglutire. 

É importante mantenere l’allattamento con il latte materno o il biberon fino al primo anno di vita del neonato.

Lo svezzamento è una fase lenta e di esplorazione, richiede molta pazienza e comprensione. É importante mantenere il pasto un momento piacevole e rilassato per il neonato ed incoraggiarlo ad assaggiare i nuovi cibi seguendo i suoi tempi.

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Le caratteristiche fondamentali della dieta per lo svezzamento del neonato

immagine di un bambino che impara a mangiare da solo durante lo svezzamento

Gli alimenti semisolidi e solidi, a differenza di un tempo, possono invece adesso essere introdotti senza un particolare ordine nella fase dello svezzamento del neonato, a seconda dei gusti del bambino, della stagionalità e della cultura gastronomica della famiglia.

È fondamentale però che l’alimentazione del bambino sia:

sana,

varia,

ben bilanciata,

– realizzata con cotture leggere: pietanze bollite, cotte al forno o al vapore.

povera di grassi animali, con materie prime sicure.

Come primi alimenti diversi dal latte da offrire si possono provare: vegetali cotti e tritati come patate, carote, zucchine; frutta fresca come banana o pera o mela grattugiata o frullata; cereali come crema di riso o mais e tapioca; successivamente carboidrati come semolino e proteine (senza eccedere) come agnello, pollo, manzo, pesce e legumi

Cosa mangiare durante lo svezzamento?

Durante lo svezzamento, è importante mantenere come fonte primaria di nutrimento il latte materno e si consiglia di iniziare a mangiare frutta e verdura morbida schiacciata in purea o cotta al vapore, come mele, banane, pere, patate dolci e carote.

É importante includere alimenti ricchi di ferro, come cereali,  passando poi a legumi schiacciati, purè di carne e carne sminuzzata e ben cotta.

Quando il neonato si abitua a agli alimenti in precedenza indicati, si consiglia di integrare latticini dopo i 6-8 mesi, riso, pasta, pesce e pollo. Prestare attenzione a eventuali allergie ed intolleranze alimentari del bambino.

Quali cibi evitare durante lo svezzamento?

I cibi da evitare durante lo svezzamento sono il sale e lo zucchero per non alterare il gusto dei cibi e gli alimenti con comuni reazioni allergiche nei bambini come uova, arachidi, frutta a guscio, pesce, crostacei.

Attenzione agli alimenti con rischio di soffocamento come le noci intere, popcorn, uva intera, altri cibi duri e piccoli che si potrebbero incastrare in gola del bambino.

Evitare il miele fino al prima anno di età perché contiene i batteri Clostridium botulinum che causano botulismo nei bambini.

Evitare anche i dolcificanti artificiali perché non adatti ai bambini.

Svezzamento del neonato: le 6 regole da seguire

É importante invece prestare attenzione a queste regole:

Usare l’olio extravergine a crudo durante lo svezzamento del neonato perché è ricco di nutrienti, gli Omega 3 e 6 che supportano il sistema nervoso ed il cuore, antiossidanti naturali e polifenoli che prevengono malattie cardiovascolari e danni cellulari.
L’olio di oliva extravergine ha un sapore delicato e ammorbidisce i cibi solidi, per aiutare lo svezzamento del neonato.

La frittura è una cottura difficile da digerire per il bambino ed è ricca di grassi saturi e calorie. Durante la fase dello svezzamento del neonato si consigliano metodi di cottura più sani che preservino maggiori nutrienti, ad esempio la bollitura, la cottura al forno o a vapore.

Il burro è un alimento ricco di grassi saturi, che possono aumentare i livelli di colesterolo del bambino e causare problemi di salute come malattie cardiache. Durante lo svezzamento del neonato, si consiglia di sostituire il burro con olio extravergine di oliva e purè di frutta e verdura se utilizzato per ammorbidire i cibi. 

Si consiglia durante lo svezzamento del neonato di non utilizzare il sale almeno fino a primo anno d’età. É meglio non abituare il bambino al gusto salato degli alimenti e grandi quantità di sodio possono creare un danno a sistema circolatorio e salute renale del bambino.

Non usare zucchero o altri tipi di dolcificanti, compreso il miele, nei primi 2 anni di vita. Lo zucchero può variare il sapore degli alimenti, non permettendo al bambino di sviluppare le proprie preferenze alimentare durante lo svezzamento; può inoltre causare carie dentarie e picchi di zucchero nel sangue.

Nel caso di allattamento artificiale bisogna evitare la tentazione di aggiungere nel biberon biscotti o creme.

Gli alimenti crudi sono da evitare nella fase di svezzamento del neonato per questioni igieniche e di sicurezza. Sono alimenti poveri di nutrienti e molto difficili da digerire.

Caffè e alcolici hanno effetti negativi per la salute del bambino, come irritabilità, eccitabilità, danni la sistema nervoso e cerebrale, rischio di problemi di salute nel lungo termine.

Durante lo svezzamento del neonato, le proteine non vanno associate nello stesso piatto, quindi nella pappa non si può mettere, per esempio, il formaggio se c’è già la carne. Gli errori più comuni nella prima alimentazione sono dovuti infatti all’eccesso di formaggio, formaggini e carne, che appesantiscono il metabolismo del bambino e possono anche orientare le sue preferenze future verso un’alimentazione meno sana, perché con troppe proteine e con troppo sale.

Come funziona l'auto svezzamento?

L’autosvezzamento è il passaggio del bambino dall’allattamento al seno ed dal biberon, al consumo di cibi solidi in maniera naturale ed autonoma. Intorno al primo anno di età, il bambino si interessa ai cibi consumati durante i pasti ed imita la masticazione dei genitori: bisogna incoraggiare la transizione offrendo piccole porzioni di cibi e seguendo le indicazioni del bambino.

Durante questa fase, è importante mantenere l’allattamento al seno ed il biberon come fonte primaria di nutrizione, fino a che il bambino si abitua al consumo dei cibi solidi ed il volume delle poppate diminuisce.

L’autosvezzamento è graduale e stimola l’autogestione del bambino, che sviluppa in modo indipendente l’abilità di mangiare.

Che differenza c'è tra Autosvezzamento e Svezzamento?

bambino che mangia in modo autonomo con autosvezzamento, le differenze tra svezzamento e autosvezzamento

La differenza tra svezzamento tradizionale e autosvezzamento è chi inizia e controlla la transizione del bambino dall’allattamento al seno e dal biberon al consumo di cibi solidi.

Lo svezzamento inizia circa dai 6 mesi del bambino ed i genitori introducono i cibi solidi nella quantità e nella tempistica che ritengono corretta: il bambino inizialmente consuma cibi in purea e, crescendo ed imparando a masticare, cibi sempre più solidi.

L’autosvezzamento è la transizione guidata dal neonato, che decide quando mangiare i cibi solidi ed in che quantità. I genitori forniscono gli alimenti più adatti e sani ma è il bambino che decide, sviluppando la curiosità ed un rapporto sano con il cibo.

Entrambe le tipologie di svezzamento hanno vantaggi e svantaggi, ma sono i genitori a scegliere l’approccio che ritengono adatto per loro e per il neonato.

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Nutrizione Sana organizza periodicamente incontri e workshop dedicati ai genitori che vogliono affrontare il tema con una Nutrizionista esperta in alimentazione per l’infanzia, la dott.ssa Jessica Terranova e la dott.ssa Eva Minazzato.

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R
Rosario Luca
02/04/2021
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Sono stato seguito dalla Dott.ssa Anna Volpin, che mi ha guidato egregiamente in un percorso di dieta chetogenica che ha portato a risultati incredibili, in soli 3 mesi ho perso ben 10kg in maniera equilibrata. Che dire, una vera professionista, molto attenta e sempre presente. 5 stelle meritatissime

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Sara Ciasullo
24/11/2022
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Elena
06/08/2021
post originale

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Recensione Marialetizia Sorato
Marialetizia Sorato
13/04/2019
post originale

Il centro è molto professionale e allo stesso tempo facilmente accessibile, sia per informazioni sia per appuntamenti. Sono seguita dalla dottoressa Morello, la quale mi ha fornito un programma nutrizionale completo e facile da seguire, ma soprattutto è stata molto attenta nel consigliarmi alcune analisi e di conseguenza adattare il tutto ai risultati di queste analisi, in modo tale da personalizzare al massimo dieta e stile di vita e risolvere delle problematiche specifiche. L'opinione è quindi decisamente positiva!

B
Barbara Beccegato
20/12/2021
post originale

Nel mio percorso sono stata seguita dal dott. Federico Bruno, un'esperienza molto positiva! In sei mesi circa ho perso 8 kg! Ovviamente il nutrizionista non fa i miracoli, è un percorso che va intrapreso con l'intenzione e la consapevolezza di IMPARARE a mangiare, ma avere la persona giusta e adeguatamente preparata con cui condividere i propri dubbi sugli alimenti o le combinazioni tra essi è molto importante, ho imparato tanto! Grazie dott. Bruno!

Domande frequenti per il Nutrizionista

Lo svezzamento a 6 mesi si può iniziare introducendo alimenti morbidi, ricchi di nutrienti e facilmente digeribili: puree di frutta e verdura, carni cotte molto morbide, cereali mescolati con il latte. 

Si consiglia di inserire i nuovi cibi uno alla volta e consumare alimenti basati su un ingrediente, per controllare eventuali allergie.

É importante creare un momento rilassato durante i pasti ed essere pazienti con gli eventuali rifiuti: il bambino si deve abituare ai nuovi sapori e consistenze.

Lo svezzamento si inizia intorno ai 6 mesi secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in quanto il bambino è in grado di consumare e digerire i cibi solidi. Il fabbisogno di nutrienti cambia dopo i primi 6 mesi ed è il giusto periodo in cui il bambino riesce ad accettare la scoperta di nuovi sapori e consistenze.

Durante la prima fase di svezzamento, si consiglia di consumare un pasto al giorno verso la metà della giornata, quando il bambino è più vigile, per iniziare la scoperta di nuovi sapori.

Quando il bambino comincia ad abituarsi ai cibi solidi, è possibile aumentare il numero di pasti in modo graduale: in 7-9 mesi aumentare a 2 pasti al giorno ed in 10-12 mesi 3 pasti al giorno.

É importante mantenere l’allattamento al seno ed il biberon almeno fino al primo anno di età.

Lo svezzamento si finisce solitamente tra i 12 e 24 mesi, quando il bambino consuma solamente cibi solidi e bevande nella tazza, rinunciando all’allattamento al seno di notte.

Ogni neonato è diverso e raggiunge la fine dello svezzamento con diverso ritmo, ma generalmente verso l’anno di età è in grado di consumare una varietà di cibi solidi.

Lo svezzamento ha inizio intorno ai 6 mesi del bambino e termina tra i 12 ed i 24 mesi: la durata dello svezzamento in media è quindi tra i 6 mesi e 1 anno.

É un processo graduale, che inizia con l’introduzione di qualche alimento schiacciato o in purea, che continua con l’assaggio di gusti e consistenze diverse nel tempo; l’alimentazione con il latte non deve essere interrotta ma deve essere diminuita in modo proporzionale con il consumo di cibi solidi.  

Per introdurre i pezzetti nello svezzamento, si consiglia di integrare prima piccoli pezzi di cibo morbido e facile da afferrare per il bambino, come pezzi di frutta e pane poco tostato. Le dimensioni del pezzi sono da aumentare in modo graduale con lo sviluppo della masticazione del bambino e si consiglia di provare una varietà di alimenti diversi per offrire al bambino gusti e sapori differenti.

É importante mantenere il bambino in posizione eretta durante il pasto e controllarlo mentre mangia, per il pericolo di soffocamento.

Le 2 principali raccomandazioni durante lo svezzamento sono l’introduzione in modo graduale dei cibi solidi ed il rispetto dei segnali di appetito e di sazietà del bambino.

Nello svezzamento, gli alimenti devono essere introdotti al bambino in modo graduale per permettergli di abituarsi a sapori e consistenze nuove, sviluppare la masticazione e la digestione: si consiglia di incominciare con cereali e puree di frutta e verdura e procedere poi con carne, latticini, pesce e legumi. 

É importante cogliere i segnali del neonato, osservandone le reazioni nei momenti di fame ed evitando di forzarlo a mangiare quando dimostra di essere sazio. Questo aiuterà lo sviluppo di un sano rapporto con il cibo e la regolazione dell’appetito.

Per gestire allattamento e svezzamento bisogna pianificare attentamente la transizione dal latte ai cibi solidi. 

Si consiglia inizialmente diintegrareuna o duevolteal giorno i primi cibisolidi in modo graduale, mantenendo l’allattamento al seno come nutrimento primario: allattare il neonato prima di offrire cibi solidi per diminuire il suo senso di fame e renderlo più disponibile a provare nuovi alimenti.

É importante osservare le reazioni del bambino verso i nuovi cibi, individuando le sue preferenze ma integrando una varietà di alimenti.

Mantenere l’allattamento fino all’anno circa, quando il bambino consuma alimenti solidi e bevande dal bicchiere. Per ulteriori indicazioni, consultare il pediatra ed il Nutrizionista.

I diversi tipi di svezzamento sono lo svezzamentotradizionale,guidato dal bambino e misto.

Lo svezzamento tradizionale si inizia dopo i 6 mesi di età, offrendo al bambino puree e pappe di frutta e verdura, cereali, carne e legumi in modo graduale.

Lo svezzamento guidato dal bambino inizia sempre intorno ai 6 mesi, quando il bambino è in grado di coordinarsi per afferrare e mangiare il cibo: i genitori preparano pezzi molto piccoli di cibi morbidi e lasciano la scelta e l’esplorazione al bambino in autonomia.

Lo svezzamento misto è la combinazione dei precedenti metodi: vengono offerte dai genitori puree e pappe con l’ausilio del cucchiaio e pezzi piccoli di cibo da consumare in modo autonomo. Questo metodo permette al bambino di guidare lo svezzamento ed assicura il consumo della giusta quantità di cibo con il giusto apporto di nutrienti.

Durante la prima fase di svezzamento, si consiglia di cucinare le verdure a vapore fino a renderle morbide, frullarle e aggiungere acqua o latte per rendere meno denso il composto.

La frutta, come la banana, la pera e la pesca, è da consumare schiacciata.

Gli altri alimenti da integrare in modo graduale durante lo svezzamento sono da schiacciare e frullare per aiutare il bambino nella masticazione: si consiglia cucinare gli alimenti bolliti, al forno, in padella e ridurli della giusta dimensione per il bambino, per evitare il rischio di soffocamento.

Per gestire gli orari dello svezzamento, si consiglia di consumare i primi pasti con i cibi solidi in momenti della giornata in cui il bambino ed il genitore sono rilassati e senza fretta e seguendo un ritmo regolare di 1-2 volte al giorno.

Inizialmente è importante seguire i segnali di fame del bambino, che possono non essere regolari; in seguito il pasto può anche essere consumato in contemporanea a quello degli adulti per aumentare l’inclusione del bambino.