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Dieta a Zona: cos'è, come funziona, benefici, rischi ed esempi

schema dieta a zona

Tabella dei Contenuti

Cosa vuol dire dieta a zona?

La dieta a zona è un regime alimentare che si riferisce di fatto ad un (presunto) stato di equilibrio ormonale in cui l’insulina si trova a essere sempre in una “zona” di equilibrio con i suoi ormoni antagonisti, non si riferisce a zone geografiche o corporee.

La dieta a zona è diventata in voga negli anni 90 grazie a Barry Sears, il quale ha scritto diversi libri divulgativi in merito e l’obiettivo è bilanciare i nutrienti principali per il giusto equilibrio biologico, lavorando su tre aspetti principali:

– In ogni pasto devono essere sempre presenti tutti i macronutrienti secondo un rapporto ben preciso, 30% proteine, 30% grassi e 40% carboidrati.

– I carboidrati devono derivare soprattutto da frutta e verdura.

– Bisogna consumare almeno cinque pasti al giorno.

Come si fa la dieta a zona?

La dieta a zona prevede il calcolo di blocchi da consumare durante la giornata e lo schema del calcolo dei blocchi non lascia molto margine allo sgarro.

Questo schema molto rigido e non personalizzabile vuole la ripartizione dei nutrienti quali proteine, grassi e carboidrati in 30-30-40 per ognuno dei 5 pasti giornalieri. Diventa ovvio che con questo regime alimentare debba essere il soggetto ad adattarsi alla dieta e non viceversa, un aspetto che rende difficile integrare questa dieta nel proprio stile di vita nel lungo periodo.

Il calcolo dei blocchi per la dieta a zona

Per quanto riguarda le famose percentuali indicate per il calcolo dei blocchi della dieta a zona (30-30-40), bisogna anche dire che non è sempre la miglior ripartizione di un piano alimentare anche perché non tutti gli individui hanno bisogno della stessa distribuzione dei macronutrienti. Sarebbe meglio strutturare un piano alimentare partendo dai nutrienti in termini di g/kg peso corporeo piuttosto che in generiche percentuali.

nutrizionista che misura le circonferenze di una donna, importante il calcolo dei blocchi per la dieta a zona
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Le nostre prestazioni rientrano nel novero delle prestazioni sanitarie detraibili.

Cosa mangiare nella dieta a zona?

La dieta a zona si compone di 5 pasti giornalieri, ognuno suddiviso in 40% di carboidrati, 30% di grassi e 30% di proteine.

Le fonti di proteine magre da consumare nella dieta a zona sono la carne, il pesce, i legumi e le uova.

Come fonti di carboidrati si consigliano i frutti di bosco, le bacche, i frutti a basso contenuto di zuccheri, le verdure con pochi amidi come i broccoli e le zucchine; evitare i carboidrati raffinati come pasta e pane, che aumentano il senso di fame e le oscillazioni di zuccheri nel sangue.

I grassi sani da assumere nella dieta a zona sono quelli monoinsaturi, che aiutano a mantenere il livello di sazietà e sono contenuti in olio di oliva, avocado, formaggi magri e burro di arachidi.

Questi accorgimenti non devono essere considerati sostitutivi delle indicazioni del Medico. Per una dieta personalizzata si consiglia di consultare il Nutrizionista.

Si può dimagrire con la dieta a zona?

La dieta a zona funziona e si ottengono i risultati in termini di perdita di peso: il motivo non è la forma magica di Sears, ma il fatto che la dieta proposta prevede una riduzione calorica ed un regime alimentare equilibrato. Uno dei pregi indiscutibili della dieta a zona è che non venga eliminato a priori alcun cibo, ma anzi prevede una buona varietà di pietanze. Dall’altra, però, è una dieta molto rigida. Nonostante la Dieta a Zona presenti dei limiti pratici come il calcolo dei blocchi della dieta a zona da eseguire quotidianamente e l’obbligo di consumare almeno 5 pasti al giorno, presenta anche dei limiti teorici  in quanto le fondamenta teoriche su cui si basa non sono propriamente corrette. Alla fine dei conti però la dieta a zona innegabilmente funziona. Il dimagrimento avviene perché con la dieta a zona si “nasconde” il deficit calorico senza la percezione del sacrificio. Infatti è una dieta saziante visto l’elevato apporto sia proteico che di grassi ed insegna, tutto sommato, ad avere uno stile di vita equilibrato. Il giudizio finale è che la dieta a zona rimane una buona dieta, anche se ovviamente si possono anche adottare strategie migliori.
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Avatar Nerella Viera
Nerella Viera
10/05/2021
post originale

Buongiorno a tutti. Sono venuta a conoscenza dell'arrivo della Dr,ssa Enrica nel vostro team. Sono stata seguita dalla dottoressa per problemi di ipercolesterolemia e ipertensione. Ho imparato a mangiare correttamente, e soprattutto ho eliminato il farmaco per la pressione!! La consiglio vivamente per professionalità ed empatia.

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Luca Santoro
08/11/2024
post originale

Un team di veri professionisti. Il Dott. Federico Bruno non solo è riuscito a gestire con professionalità e dedizione il mio caso per portarmi agli obiettivi richiesti, ma è riuscito ad insegnarmi con esempi e ricette, come effettivamente mangiare sano senza rinunciare a niente. Super consigliato

S
Serena Bovo
01/03/2020
post originale

Sono seguita dalla dott.ssa Nicoletta credo che sia una persona molto competente e brava nel suo lavoro. Con lei ho raggiunto ottimi risultati. La consiglio a tutti.

M
Martino Stefanello
18/10/2024
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Ringrazio infinitamente Eva Minazzato per il percorso che abbiamo concluso ieri, dopo un anno. Grazie al suo aiuto e al piano alimentare da lei preparato sono riuscito a perdere quasi 9 kg, cosa che non sarei mai riuscito a fare da solo. Come in ogni dieta dobbiamo mettere tanto impegno e dedizione anche noi altrimenti i risultati non arrivano. È un percorso quello che avevo intrapreso finalizzato da una parte alla perdita di peso e dall'altra atto ad imparare un modo di nutrirmi sano ed equilibrato da seguire nella vita quotidiana, dove spesso preso da mille impegni tendevo a mangiare la cosa più veloce che non era però la soluzione migliore per nutrire il mio fisico. Grazie mille di tutto super consigliato!

M
Melissa Pagin
07/04/2023
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Sono stata seguita dalla dott.ssa Anjumol Cancian è la mia esperienza è stata assolutamente positiva. La consiglio vivamente a chi vuole vivere serenamente il proprio rapporto col cibo.

FAQ: Domande Frequenti

Per iniziare la dieta a zona, bisogna calcolare il proprio fabbisogno calorico, sulla base di diversi fattori come il sesso, l’età, lo stile di vita.

Le calorie calcolate sono da dividere in 40-30-30: ogni pasto e spuntino deve contenere il 40% di carboidrati, preferibilmente consumando frutta e verdura, il 30% di proteine ed il 30% di grassi, meglio se monoinsaturi. 

Si consiglia di consumare pasti con porzioni più piccole, mangiare ad intervalli regolari e mantenersi idratati durante la giornata.

I blocchi della dieta a zona si calcolano partendo dal fabbisogno calorico giornaliero e dal valore della massa magra: il valore di massa magra va moltiplicato per un indice prestabilito sulla base dello stile di vita e diviso poi per 7 (i grammi di un blocco di proteine); si ottiene così il numero di blocchi giornalieri, ognuno da comporre con 7 grammi di proteine, 9 grammi di carboidrati e 1,5 grammi di grassi.

I chili che si possono perdere con la dieta a zona varia a seconda di diversi fattori, come il peso di partenza, l’età, il sesso, lo stile di vita.

É stato dimostrato da diversi studi che alcuni soggetti riescono a perdere 1-1,5 chili a settimana e tra i 12 e 18 chili in tre mesi seguendo la dieta a zona.

Altri benefici della dieta a zona sono il miglioramento del metabolismo, dei livelli di energia e della concentrazione.

I rischi in cui si può incorrere se si segue la dieta a zona sono carenze nutrizionali, regime alimentare non equilibrato, abitudini alimentari poco salutari, problemi di salute.

L’apporto nutrizionale della dieta a zona non è equilibrato secondo le linee guida delle Organizzazioni Sanitarie e limita il consumo di alcuni gruppi di alimenti senza considerare il fabbisogno nutrizionale della persona.

La dieta a zona è un regime alimentare restrittivo che richiede il dosaggio degli alimenti, che possono causare abitudini alimentari ossessive e disordinate.

La dieta a zona non è sostenibile a lungo termine e comporta una variazione di peso periodica con effetto yo-yo, aumentando il rischio di sviluppo di malattie cardiache e diabete.