Alimentazione Consapevole e Mindful Eating: Strategie per un Rapporto Equilibrato con il Cibo

Alimentazione Consapevole e Mindful Eating: Strategie per un Rapporto Equilibrato con il Cibo

L’alimentazione non è solo un atto biologico necessario per la sopravvivenza, ma un’esperienza che coinvolge mente, emozioni e abitudini quotidiane. Ciao, sono la dottoressa Cristina Maritan, biologa nutrizionista del team di Nutrizione Sana e nel mio lavoro mi trovo spesso di fronte a persone che vivono il rapporto con il cibo con ansia, frustrazione o senso di colpa, cercando continuamente la “dieta perfetta” per perdere peso o migliorare la propria salute. Tuttavia, ciò che spesso manca non è una nuova dieta, ma un nuovo approccio al cibo basato sulla consapevolezza.

L’alimentazione consapevole e il mindful eating rappresentano un modo completamente diverso di avvicinarsi ai pasti: non più restrizioni, conteggio calorico o regole rigide, ma un ritorno all’ascolto del proprio corpo, dei segnali di fame e sazietà e del piacere di mangiare senza distrazioni. Quando impariamo a essere presenti nel momento del pasto, senza fretta e senza giudizio, possiamo riscoprire il gusto autentico del cibo e ristabilire un equilibrio con il nostro corpo.

Quante volte capita di mangiare davanti alla TV o al cellulare senza nemmeno accorgerci di cosa stiamo ingerendo? Oppure di finire un piatto intero e accorgerci solo dopo che eravamo già sazi a metà strada? Questi sono segnali di un rapporto automatico e disconnesso con l’alimentazione. Il mindful eating ci invita invece a rallentare, a prestare attenzione ai sapori, alle consistenze e alle sensazioni fisiche ed emotive legate al cibo.

In questo articolo esploreremo i principi dell’alimentazione consapevole, i benefici per il corpo e la mente, le strategie pratiche per iniziare a integrare il mindful eating nella quotidianità e gli errori più comuni da evitare. Se hai mai sentito il desiderio di liberarti dallo stress legato al cibo e vivere un rapporto più sereno con l’alimentazione, questo approccio potrebbe fare la differenza.

Tabella dei Contenuti

Cos’è l’alimentazione consapevole?

L’alimentazione consapevole è un approccio che ci invita a prestare attenzione al cibo che mangiamo, ai segnali del nostro corpo e alle emozioni che accompagnano i pasti. A differenza delle diete tradizionali, che spesso impongono regole rigide su cosa e quanto mangiare, l’alimentazione consapevole si basa sull’ascolto interiore e sulla capacità di riconoscere fame, sazietà e desiderio emotivo di cibo.

Duranti i miei colloqui incontro spesso persone che hanno perso questa connessione con il proprio corpo: accettare che ci sono ragioni diverse per cui mangiamo e capire che ciascuna di esse ci aiuta in modo diverso, ci permette di liberarci da un senso di colpa che spesso associamo al cibo a causa della cultura della dieta. A volte si mangia perchè si ha effettivamente fame con lo stomaco che brontola, mal di testa, forte irascibilità o difficoltà nella concentrazione, oppure perché si associa la voglia di mangiare quella determinata cosa ad uno dei cinque sensi (ad es. il pane appena sfornato perché ne sentiamo il profumo) oppure, ancora, perché si ha pianificato dei pasti al fine di garantire livelli di energia costanti nella giornata. Esistono altri due motivi per cui mangiamo in realtà, uno è legato alle emozioni (per noia, rabbia o felicità), l’altro alla condivisione di momenti sociali importanti, o partecipazione ad un’esperienza comune. Ne deriva che mangiare con consapevolezza vuol dire che non possiamo pensare al cibo solo come nutrimento, ma lasciamo che sia anche piacere, condivisione e a volte anche un momento di conforto. L’alimentazione consapevole aiuta, infatti, a riconoscere le reali necessità del corpo, evitando gli automatismi che portano a scelte alimentari poco equilibrate. 

Ma cosa significa in pratica mangiare con consapevolezza?

  • Mangiare lentamente, assaporando ogni boccone, cercando di appoggiare le posate tra un boccone e l’altro (non si chiamerebbero “posate” altrimenti!!) o comunque evitando di arrivare con troppa fame al pasto che ci porterebbe a consumare quello che ho sul piatto con urgenza dato il bisogno fisiologico. 
  • Essere presenti durante il pasto, senza distrazioni come smartphone o TV, o allontanandosi dal luogo di lavoro o di studio.
  • Ascoltare i segnali del corpo, distinguendo le diverse tipologie di fame.
  • Osservare le proprie emozioni, comprendendo il legame tra cibo e stati d’animo, provando anche a cercare altre strategie piacevoli e facili da attuare, come valvola di sfogo da cui far sfiatare queste emozioni.

L’obiettivo non è seguire un piano alimentare rigido (con la percezione che senza delle regole non ho il controllo di quello che mangio), ma sviluppare una relazione sana e serena con il cibo, basata sull’equilibrio e sulla soddisfazione.

Un’alimentazione equilibrata offre numerosi benefici non solo alla mente ma anche al corpo, per approfondire i motivi che la rendono fondamentale puoi leggere l’articolo: Mangiare Sano: I Benefici di una Dieta Equilibrata

Differenza tra alimentazione consapevole e abitudini alimentari tradizionali

Molte persone confondono l’alimentazione consapevole con una dieta, impostata come schema più o meno strutturato e rigido, ma in realtà è proprio l’opposto: non si basa su regole imposte, ma sulla libertà di scelta informata ed intuitiva.

Differenza tra alimentazione consapevole e abitudini alimentari tradizionali

Ecco alcune differenze chiave:

Abitudini alimentari tradizionali Alimentazione consapevole
Mangiare velocemente e in modo distratto. Mangiare lentamente, assaporando ogni boccone.
Seguire schemi alimentari rigidi. Ascoltare il corpo e adattare l’alimentazione alle reali necessità.
Scegliere i cibi in base a regole dietetiche esterne. Scegliere i cibi in base al gusto, alla sazietà e al benessere personale.
Ignorare la fame saltando pasti o spuntini. Mangiare quando si ha fame e fermarsi quando si è sazi.
Usare il cibo come unico modo per gestire lo stress o le emozioni. Riconoscere le emozioni senza ricorrere al cibo in modo impulsivo. La soluzione nutrizionale ad un problema emotivo può rappresentare un compromesso temporaneo (la reale soluzione è di tipo psicologico). In caso di fame emotiva, è necessario prevenire qualunque tipo di restrizione calorica e cognitiva.

Molte persone vivono il cibo con costanti sensi di colpa, passando da periodi di forte restrizione e controllo a momenti di abbuffata incontrollata. L’alimentazione consapevole aiuta a rompere questo ciclo vizioso.

Esempio pratico dalla mia esperienza in studio

Poco tempo fa una mia cliente mi ha raccontato di avere difficoltà a capire quando fosse sazia. Abituata a finire sempre il piatto per educazione, non si rendeva conto di quando il suo corpo le mandava segnali di sazietà, spiegandomi che lasciare avanzi sul piatto rappresentava per lei motivo di imbarazzo. Abbiamo lavorato insieme su tecniche di ascolto del corpo, rallentando in primis nella masticazione e provando a fare più caso alle sue sensazioni, facendo del pasto una reale esperienza sensoriale. Pian piano ha iniziato a lasciare il cibo nel piatto quando si sentiva in effetti sazia, riciclandolo in nuove preparazioni per dei pasti successivi, e ha ridotto i sensi di colpa perché ha iniziato a rispettare di più il suo corpo.

Mindful Eating: Cos’è e Come Funziona

Il mindful eating è un metodo basato sulla mindfulness, ovvero la pratica della consapevolezza nel momento presente. Applicato all’alimentazione, significa prestare attenzione in modo intenzionale e senza giudizio al cibo che stiamo consumando, ai segnali del nostro corpo e alle emozioni che emergono durante il pasto. Si tratta di un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, rendendo il momento del pasto un’esperienza totalizzante coinvolgendo corpo, mente e cuore, facendo caso al colore, all’odore, alla consistenza, al gusto e persino al suono. Questa immersione in noi stess* ci rende realmente coscienti di ciò che succede dentro e fuori di noi, osservando in maniera sempre più curiosa, a tratti giocosa, i segnali di sazietà e appagamento. 

A differenza delle diete che impongono restrizioni e regole fisse, il mindful eating ci aiuta a ritrovare il piacere di mangiare in modo sano ed equilibrato, senza sensi di colpa o compulsioni, spesso derivanti da periodi di forte restrizione calorica e cognitiva.

Principi fondamentali del mindful eating

Il mindful eating si basa su alcuni principi chiave:

  • Mangiare con attenzione: essere presenti mentre si mangia, senza distrazioni.
  • Osservare senza giudicare: accettare i propri pensieri e le proprie emozioni senza criticarli.
  • Riconoscere la fame e la sazietà: imparare a distinguere la fame fisiologica dalla fame emotiva.
  • Gustare il cibo: concentrarsi su sapori, consistenze e profumi per un’esperienza più appagante.

In studio vedo spesso pazienti che vivono il cibo con ansia, mangiando velocemente o in modo compulsivo. Il mindful eating aiuta anche a rallentare e a ristabilire una relazione positiva con il cibo, nel momento presente, permettendo di mangiare secondo i reali bisogni, con maggiore soddisfazione.

Benefici del Mindful Eating

Molti studi scientifici hanno dimostrato che il mindful eating porta numerosi benefici per la salute fisica e mentale. Vediamone alcuni:

Alimentazione Consapevole

✔ Riduzione dello stress e delle abbuffate emotive

Spesso mangiamo non perché abbiamo fame, ma per compensare emozioni negative come stress, ansia o noia. Il mindful eating ci aiuta a riconoscere questi impulsi e a gestirli senza ricorrere al cibo in maniera sistematica e compulsiva, come se fosse l’unica soluzione ai miei problemi emotivi.

✔ Maggiore senso di sazietà e controllo del peso

Mangiare lentamente pasti completi (che comprendono anche acqua, verdure e fonti di carboidrati) aiuta a percepire prima la sazietà. Diversi studi hanno dimostrato che chi pratica il mindful eating tende a mangiare meno limitando gli eccessi e senza sentirsi privato, prevenendo un aumento del peso senza diete restrittive.

✔ Miglioramento della digestione

Mangiare con consapevolezza si traduce spesso anche con una masticazione rallentata e questo, si è visto anche dalla letteratura, favorisce la digestione, riducendo gonfiore e problemi gastrointestinali.

✔ Maggiore appagamento dal cibo

Quando mangiamo in modo distratto, il cibo perde il suo valore gustativo. Il mindful eating permette di assaporare ogni boccone, riscoprendo il piacere del cibo con porzioni adeguate.

Come iniziare a praticare il Mindful Eating?

  • Fermati prima di iniziare a mangiare Respira profondamente e chiediti: Ho davvero fame o sto mangiando per abitudine o emozione?
  • Mangia senza distrazioni Niente TV, smartphone o lavoro: concentrati solo sul cibo.
  • Usa i cinque sensi Osserva il cibo nel piatto, senti il suo profumo, assaporalo lentamente e nota le consistenze mentre mastichi.
  • Ascolta il tuo corpo Dopo ogni boccone, chiediti: Sono ancora affamato? Fermati quando sei sazio, anche se c’è ancora cibo nel piatto.

Tecniche di Mindfulness Applicate all’Alimentazione

Ora che abbiamo compreso il significato di mindful eating, vediamo come applicarlo nella pratica quotidiana. Uno dei vantaggi principali di questo approccio è che non richiede cambiamenti drastici alla dieta, ma semplicemente una maggiore consapevolezza nel modo in cui mangiamo.

Durante i miei percorsi ho notato che piccoli esercizi pratici possono fare la differenza a migliorare la relazione con il cibo e a ridurre il bisogno di mangiare in modo automatico o emotivo.

Strategie per sviluppare un’alimentazione consapevole

>> Mangiare lentamente e masticare bene

Abbiamo già descritto l’importanza che ha la masticazione e, purtroppo, uno degli aspetti più trascurati dell’alimentazione è proprio la velocità con cui mangiamo. Molti di noi hanno l’abitudine di ingerire il cibo rapidamente, senza masticare a sufficienza e senza permettere al cervello di registrare la sazietà o, in generale, l’esperienza del pasto.

Esercizio pratico:

  • Prova a posare la forchetta tra un boccone e l’altro.
  • Masticare almeno 15-20 volte ogni boccone per favorire la digestione.
  • Fai attenzione alle consistenze e ai sapori del cibo.

>> Eliminare le distrazioni durante i pasti

Guardare la TV, scorrere il cellulare o lavorare mentre si mangia ci impedisce di ascoltare i segnali di sazietà e di goderci davvero il pasto.

Esercizio pratico:

  • Dedica almeno un pasto al giorno senza distrazioni.
  • Mangia in silenzio per i primi cinque minuti, concentrandoti solo sul cibo.
  • Nota se la tua percezione del pasto cambia rispetto a quando mangi distrattamente.
Alimentazione Consapevole Mindulness Eating

>> Ascoltare il proprio corpo: fame fisica vs fame emotiva

Spesso mangiamo non perché abbiamo fame, ma per noia, stress o tristezza. Riconoscere questa differenza è fondamentale per non ricorrere al cibo in modo impulsivo.

Esercizio pratico:
Prima di mangiare, fermati un attimo e chiediti:

  • Ho fame fisica o sto cercando conforto emotivo?
  • Se non potessi mangiare, cosa farei per affrontare questa emozione?

Se la fame è emotiva, prova a scrivere un diario alimentare per annotare le emozioni legate al cibo.

Come riconoscere la fame emotiva? Se hai dubbi puoi approfondire qui nell’articolo: Che cos’è la Fame Emotiva e Come Riconoscerla.

Esercizi pratici di Mindful Eating

1- Respirazione consapevole prima dei pasti

Prendersi 30 secondi per respirare profondamente prima di iniziare a mangiare aiuta a rilassarsi e a connettersi con il momento presente.

Come fare:

  1. Prima di iniziare il pasto, fai 3 respiri profondi.
  2. Chiudi gli occhi e nota se hai davvero fame o se il tuo corpo è stressato.
  3. Porta l’attenzione al cibo e inizia a mangiare lentamente.

Questo esercizio è molto utile, ma è importante che non si arrivi al pasto con eccessiva fame, altrimenti l’urgenza di mangiare, essendo legata ad un bisogno fisiologico, è difficilmente contrastabile. 

2- Il primo boccone mindful

Siamo abituati a mangiare velocemente, senza quasi accorgerci del sapore del cibo. Questo esercizio aiuta a riscoprire il piacere del gusto e delle sensazioni alimentari.

Come fare:

  1. Prendi un boccone piccolo e osservalo attentamente.
  2. Porta il cibo alla bocca e mastica lentamente, cercando di notare tutte le sfumature di sapore.
  3. Nota la consistenza, il profumo e le sensazioni che ti trasmette.

Molte persone mi dicono che, dopo questo “banale” esercizio, si accorgono di gustare di più i cibi e di sentirsi sazi prima!

3- Diario alimentare mindful

Tenere traccia delle proprie emozioni e delle sensazioni legate al cibo aiuta a sviluppare una maggiore consapevolezza sulle proprie abitudini alimentari.

Come fare:
Dopo ogni pasto, prova a scrivere:

  • Cosa hai mangiato?
  • Come ti sei sentito prima, durante e dopo?
  • Hai mangiato per fame o per emozione?

Questo esercizio aiuta a identificare pattern alimentari dannosi e a trovare alternative più equilibrate.

Diario Alimentare Mindful

Benefici dell'Alimentazione Consapevole

Adottare un approccio consapevole all’alimentazione non è solo una strategia per migliorare la relazione con il cibo, ma porta anche benefici concreti alla salute fisica e mentale. Molte delle persone che seguo nei miei percorsi, dopo aver iniziato a praticare il mindful eating, riferiscono di sentirsi meno stressati, più sazi e più in sintonia con i bisogni del proprio corpo, migliorando di conseguenza la loro relazione con il cibo.

Vediamo nel dettaglio i principali vantaggi di questa pratica.

Miglioramenti fisici e psicologici

Maggiore controllo del peso senza restrizioni Il mindful eating aiuta a riconoscere i segnali del nostro corpo, evitando di mangiare in eccesso. Poiché il corpo impiega circa 20 minuti per inviare al cervello il segnale di pienezza, rallentare il ritmo dei pasti consente di evitare sovralimentazione e abbuffate.

Riduzione di ansia e stress legati al cibo Molte persone vivono il momento del pasto con tensione, tra sensi di colpa e paura di ingrassare. Il mindful eating aiuta a togliere la carica emotiva negativa dal cibo, favorendo un rapporto più sereno e rilassato e migliorando la salute gastrointestinale.

Miglior gestione delle emozioni senza ricorrere al cibo Spesso il cibo viene usato come una forma di compensazione emotiva. Riconoscere la fame emotiva e gestirla attraverso tecniche di mindfulness aiuta a interrompere il circolo vizioso stress → abbuffata → senso di colpa.

Alimentazione consapevole e salute digestiva

L’intestino è spesso definito “il secondo cervello”, perché esiste una forte connessione tra la nostra mente e il nostro sistema digestivo. Mangiare in modo consapevole aiuta a:

Prevenire gonfiore, acidità e cattiva digestione
Quando si mangia troppo in fretta o si è distratti, il corpo non è in grado di elaborare il cibo correttamente. Masticare bene e mangiare con calma permette una digestione più efficiente e meno problemi intestinali.

Ridurre i disturbi gastrointestinali
Molti pazienti con sindrome del colon irritabile o problemi digestivi trovano beneficio nel mindful eating, poiché aiuta a ridurre il carico sul sistema digestivo e a migliorare l’assorbimento dei nutrienti.

Se si soffre di gonfiore addominali, le cause possono essere molteplici. Puoi approfondire nell’articolo: Alimentazione in Caso di Gonfiore Addominale.

Mindful Eating e prevenzione dei disturbi alimentari

Molte persone soffrono di un rapporto disfunzionale con il cibo, che può sfociare in:

  • Diete yo-yo con continui cicli di restrizione e abbuffate.
  • Binge eating disorder (abbuffate incontrollate).
  • Emotional eating (mangiare per stress, tristezza o ansia).

Il mindful eating aiuta a riconoscere questi schemi e a sostituirli con un approccio più equilibrato, basato sull’ascolto del corpo e non sulle regole imposte dall’ambiente in cui viviamo e sul costruire sempre più consapevolezza, tale da permettermi di trovare strategie diverse per gestire le emozioni. 

Esempio pratico
Provate a rallentare ogni tanto e quando vi sentite sopraffatti, per una giornata no a lavoro, anziché tornare a casa e aprire la dispensa, fermate l’impulso e chiedetevi: “Ho davvero fame o sto cercando conforto?”. Sperimentate strategie diverse come una passeggiata o una doccia calda, o qualunque attività che vi appassiona come colorare, disegnare, ballare in camera con le cuffiette, cantare, pur di allontanare la pressione emotiva che vi farebbe mangiare in maniera compulsiva. Ogni tanto va bene anche tornare a casa da lavoro e trovare un comfort food ma, come già ampiamente detto in questo articolo, non deve essere l’unico modo compensatorio. Lavorando sulla consapevolezza interrogandosi e, in casi di binge eating o problemi legati alla sfera emotiva, chiedendo in parallelo anche un supporto di tipo psicologico, sarà possibile ridurre gli episodi di binge eating e prevenire importanti oscillazioni di peso. 

Errori Comuni da Evitare

Quando si inizia a praticare il mindful eating, è normale commettere alcuni errori che possono ostacolare il processo. Spesso ho riscontrato, nei percorsi che seguo, che le persone pensano di avere un’alimentazione consapevole, ma in realtà cadono in alcuni schemi che ne riducono l’efficacia. Vediamo insieme gli errori più comuni e come evitarli, per rendere l’esperienza del mindful eating il più benefica possibile.

Vediamo insieme gli errori più comuni e come evitarli, per rendere l'esperienza del mindful eating il più benefica possibile.

Mangiare di fretta e distrattamente

Ormai è chiaro che uno degli errori principali è mangiare velocemente, magari davanti al cellulare o al computer, senza prestare attenzione al cibo. Questo impedisce di percepire i segnali di sazietà e porta spesso a mangiare più del necessario.

  • Concediti almeno 20 minuti per il pasto.
  • Elimina le distrazioni: spegni la TV, metti via il telefono.
  • Concentrati su ogni boccone, notando sapori, consistenze e profumi.
Ignorare i segnali del corpo

Un altro errore frequente è mangiare per abitudine, senza ascoltare il proprio corpo. Spesso capita di mangiare perché è “ora di pranzo” o perché c’è del cibo a disposizione, senza considerare se si ha realmente fame.

  • Prima di iniziare a mangiare, chiediti: "Ho davvero fame o sto mangiando per abitudine?"
  • Valuta il tuo livello di fame su una scala da 1 a 10: inizia a mangiare intorno al 3-4 e fermati al 7-8.
  • Osserva i segnali del corpo: borbottii dello stomaco, calo di energia, pensieri sul cibo indicano fame reale, mentre noia o stress segnalano fame emotiva.
Confondere mindful eating con una dieta

Molti vedono il mindful eating come una nuova "tecnica per dimagrire" e lo praticano con l’idea di controllare il peso, e non come un modo per migliorare il rapporto con il cibo. Questo approccio può trasformare il mindful eating in una restrizione nascosta, perdendone il vero valore.

  • Non concentrarti sulle calorie o sulle porzioni, ma sulla qualità dell’esperienza alimentare.
  • Sostituisci il pensiero "Devo mangiare meno" con "Voglio godermi ogni boccone".
  • Focalizzati su come ti senti prima, durante e dopo il pasto, invece che sul numero sulla bilancia.
Dimenticare che la fame emotiva è normale

Molti pensano che praticare il mindful eating significhi non mangiare mai per emozione, ma la verità è che il cibo ha anche una funzione emotiva ed è normale che sia così. Il problema nasce quando diventa l’unico strumento per gestire le emozioni.

  • Riconosci quando mangi per emozione senza giudicarti.
  • Se ti accorgi che il cibo è una valvola di sfogo, prova alternative come una passeggiata, una telefonata o la respirazione profonda.
  • Ricorda che ogni tanto è normale concedersi un comfort food, purché sia una scelta consapevole e non un’abitudine automatica.
Aspettarsi risultati immediati

Il mindful eating non è una tecnica "miracolosa", e non porta benefici immediati come una dieta rigida. Richiede tempo per essere assimilato e per cambiare le proprie abitudini alimentari. Alcuni pazienti si scoraggiano se, dopo pochi giorni, non vedono cambiamenti nel peso o nel modo in cui mangiano.

  • Datti tempo: il mindful eating è un percorso, non un obiettivo da raggiungere in fretta.
  • Concentrati sulle piccole vittorie, come esserti accorto della sazietà o aver mangiato senza distrazioni.
  • Ricorda che ogni passo avanti, anche il più piccolo, è un progresso verso un rapporto più sano con il cibo.

Il mindful eating è una pratica semplice ma potente, che può davvero cambiare il modo in cui ci nutriamo. Tuttavia, è fondamentale evitare questi errori comuni per ottenere il massimo beneficio.

Conclusione

Abbiamo esplorato il concetto di alimentazione consapevole e mindful eating, comprendendo come questi approcci possano migliorare la nostra relazione con il cibo, ridurre lo stress alimentare e favorire il benessere psicofisico. Tuttavia, la teoria da sola non basta: il vero cambiamento avviene quando iniziamo a mettere in pratica questi principi nella nostra quotidianità.

Riepilogo dei punti chiave

Ecco cosa abbiamo imparato in questo percorso:

L’alimentazione consapevole è un approccio che aiuta a mangiare con maggiore attenzione, senza regole rigide o restrizioni, ma ascoltando i bisogni del proprio corpo.

Il mindful eating si basa sulla mindfulness e ci permette di essere più presenti durante i pasti, assaporando il cibo e riconoscendo fame e sazietà senza lasciarci guidare dalle emozioni, restando nel tempo presente.

Praticare la consapevolezza a tavola aiuta a ridurre lo stress, migliorare la digestione, evitare abbuffate e raggiungere un equilibrio naturale con il proprio peso.

Evitare gli errori più comuni, come mangiare di fretta, ignorare i segnali del corpo o trasformare il mindful eating in una nuova dieta, è fondamentale per ottenere risultati concreti.

Come iniziare da subito: consigli pratici

Se vuoi iniziare a praticare il mindful eating, ecco tre passi semplici da mettere in pratica oggi stesso:

1 – Fai un respiro profondo prima di ogni pasto
Ti aiuterà a rilassarti e ad entrare in uno stato di maggiore consapevolezza.

2 – Mangia senza distrazioni per almeno un pasto al giorno
Niente TV o telefono: concentrati solo sul cibo e su come ti fa sentire.

3 – Ascolta il tuo corpo e fermati quando sei sazio
Non aspettare di essere troppo pieno per smettere di mangiare: il corpo sa esattamente di cosa ha bisogno!

FAQ – Domande Frequenti sull’Alimentazione Consapevole

L’alimentazione consapevole e il mindful eating suscitano molte domande, soprattutto tra chi è abituato a seguire diete restrittive o chi fatica a riconoscere la fame e la sazietà. Ecco alcune delle domande più frequenti che mi vengono poste in studio, con risposte pratiche per aiutarti ad applicare questi principi nella vita quotidiana.

1 – Il mindful eating fa dimagrire?

Il mindful eating non è una dieta dimagrante, ma un approccio che aiuta a riconoscere i segnali del proprio corpo. Quando impariamo ad ascoltare fame e sazietà, smettiamo di mangiare in eccesso per abitudine o emozione, il che può portare naturalmente a una regolazione del peso. Tuttavia, l’obiettivo principale è migliorare il rapporto con il cibo, non perdere peso velocemente.

2 – Quali sono i primi passi per iniziare a mangiare consapevolmente?

Se vuoi provare il mindful eating, puoi iniziare con questi tre passi semplici:
Mangia senza distrazioni per almeno un pasto al giorno.
Mastica lentamente, cercando di percepire sapori e consistenze.
Ascolta il tuo corpo: chiediti se hai davvero fame prima di iniziare a mangiare.

3 – Esistono alimenti migliori per la mindful eating?

Non esistono cibi giusti o sbagliati nel mindful eating. L’importante è scegliere alimenti che ti danno energia e soddisfazione, ascoltando il tuo corpo. Tuttavia, cibi naturali e poco processati, come frutta, verdura, cereali integrali e proteine di qualità, favoriscono un’esperienza più consapevole e nutriente.

4 – Posso praticare la mindful eating se sono sempre di corsa?

Assolutamente sì! Anche se hai poco tempo, puoi comunque mangiare in modo più consapevole. Ad esempio:
✔ Prendi 5 respiri profondi prima di iniziare a mangiare.
✔ Dai l’importanza che merita al pasto che andrai a consumare (mangiare è pur sempre un bisogno!) e cerca di avere sotto gli occhi sempre un piatto completo e colorato, con volumi diversi dei cibi e consistenze diverse; infine cerca di costruire l’abitudine di masticare più lentamente a prescindere dal tempo a disposizione.
✔ Se sei di fretta, evita di mangiare davanti al PC o allo smartphone: anche solo pochi minuti di consapevolezza fanno la differenza.

✔ non arrivare con troppa fame al pasto, interrompi la giornata con degli spuntini.

5 – Qual è la differenza tra mindful eating e intuitive eating?

Il mindful eating è focalizzato sulla consapevolezza del momento presente durante i pasti, mentre l’intuitive eating è un approccio più ampio che include la mindful eating, ma anche altri principi come l’accettazione del corpo, il rifiuto delle diete e il rispetto dei propri bisogni alimentari. Entrambi aiutano a migliorare il rapporto con il cibo, ma l’intuitive eating è più globale.

6 – Il mindful eating aiuta contro le abbuffate?

Sì, il mindful eating è molto efficace nel ridurre gli episodi di abbuffate, perché aiuta a:

Riconoscere quando si sta mangiando per emozione e non per fame reale.

Dedica del tempo alla preparazione del pasto, cercando di non banalizzare l’esperienza. E’ importante variare e creare i giusti abbinamenti, optando per esempio per quegli alimenti di cui ho realmente voglia e che nel pensiero comune sono considerati proibitivi, e unendoli a quelli che mi danno maggiore sazietà (come della frutta o del pane).

Sviluppare una relazione più equilibrata con il cibo, limitando la costruzione di pasti poveri, non colorati né bilanciati, evitando qualunque forma di eccessiva restrizione, riducendo il senso di colpa e il bisogno di compensazione.

Consiglio pratico

Se senti l’impulso di abbuffarti, prova a fare tre respiri profondi e chiederti di cosa hai realmente bisogno in quel momento. Se la risposta ricade sul tuo cibo preferito, cerca di non impostare su di esso una restrizione calorica forzata, a maggior ragione se si è in uno stato emotivo alterato.

Se per esempio torni a casa con una forte voglia di biscotti, prendi un paio di biscotti (puoi anche sbriciolarli e creare una specie di crumble) e abbinaci un frutto ben masticabile e croccante (tipo una mela o una pera o un mix facendo una macedonia) o uno yogurt e abbinaci un bel bicchiere di acqua, anche sotto forma di tisana.

In questo modo anche i volumi che si raggiungono con lo spuntino sono tendenzialmente più apprezzati e si riuscirà a percepire decisamente meglio la sazietà e l’impatto calorico dei biscotti che potrei temere sarà ridotto, avendo utilizzato poche unità.

Queste sono alcune delle domande più comuni sull’alimentazione consapevole. Se ne hai altre, contattami per approfondire l’argomento e ricevere una consulenza personalizzata! 

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Dott.ssa
Cristina Maritan

Biologa Nutrizionista

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