Dieta Flexitariana: Cos’è, Benefici e Schema Settimanale

Dieta Flexitariana

Sono la Dott.ssa Chiara Brugnolaro, biologa nutrizionista del team Nutrizione Sana. Vorrei parlare in questo articolo di un argomento che mi viene spesso richiesto durante le visite in studio: la dieta flexitariana. Si tratta di un modello alimentare che unisce i benefici di una dieta vegetariana con la flessibilità del consumo moderato di alimenti di origine animale. Sempre più persone mi chiedono la possibilità di avvicinarsi a questo approccio per migliorare la propria salute, adottare abitudini più sostenibili e ridurre l’impatto ambientale.

In questo articolo voglio condividere alcuni consigli pratici che spesso suggerisco ai miei pazienti, per aiutarvi a integrare questo stile alimentare nella vostra vita quotidiana.

Tabella dei Contenuti

Introduzione alla Dieta Flexitariana

Flexitariana significato: cos’è e come si differenzia dalle altre diete

Il termine flexitariano nasce dalla combinazione delle parole flessibile e vegetariano e rappresenta un modello alimentare a metà strada tra una dieta vegetariana e una onnivora. Questo approccio privilegia il consumo di alimenti di origine vegetale, come verdura, frutta, legumi e frutta secca, consentendo comunque un consumo moderato di carne, pesce, uova e latticini (Blatner, D.J., 2008).

La dieta flexitariana si distingue per la sua flessibilità, rendendola ideale per chi desidera ridurre il consumo di carne per motivi di salute o sostenibilità (Satija et al., 2016). 

Rispetto ad approcci più restrittivi come il vegetarianismo e il veganismo, questo modello è più semplice da seguire nel lungo periodo, adattandosi facilmente alle esigenze personali e alle situazioni sociali (Dinu et al., 2017). 

Storia e filosofia della dieta flexitariana

Il concetto di dieta flexitariana ha iniziato a guadagnare popolarità negli anni 2000, grazie alla crescente consapevolezza dell’impatto ambientale del consumo eccessivo di proteine animali e alla ricerca di modelli alimentari più sostenibili. Il termine è stato ufficialmente coniato dalla dietista Dawn Jackson Blatner nel suo libro “The Flexitarian Diet” del 2008, dove descrive attentamente questo approccio.

Il flexitarianismo non è semplicemente una dieta, ma un vero e proprio stile di vita. Questo approccio si posiziona tra il desiderio di mangiare sano e il piacere di scegliere liberamente ciò che si ritiene più adatto a sé. La filosofia alla base della dieta flexitariana non è quella di imporre regole rigide o conteggi calorici, il flexitarianismo fornisce linee guida flessibili per un’alimentazione equilibrata. Scegliere di seguire una dieta flexitariana significa dare priorità agli alimenti vegetali, ma anche imparare a scegliere prodotti animali di qualità, preferibilmente provenienti da allevamenti sostenibili.

Inoltre, la dieta flexitariana si sposa perfettamente con il concetto di sostenibilità alimentare, promuovendo un modello di consumo che riduce l’impronta ecologica, favorisce la biodiversità e contribuisce alla lotta contro lo spreco alimentare. Questo stile di vita equilibrato consente di migliorare la salute senza estremismi.

Benefici della Dieta Flexitariana

I vantaggi di una dieta flessibile: perché sempre più persone scelgono il flexitarianismo

Ecco i principali vantaggi di una dieta flexitariana:

Miglioramento del sistema cardiovascolare

Una dieta prevalentemente vegetale, ricca di fibre, antiossidanti e grassi vegetali, è associata a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari (Satija et al., 2016). L’aggiunta occasionale di pesce e carni magre fornisce micronutrienti e vitamine essenziali senza eccedere nel consumo di grassi saturi (Chai et al., 2019).

Controllo dei livelli di colesterolo

Riducendo il consumo di carni rosse e lavorate e privilegiando grassi insaturi provenienti da olio d’oliva, noci e semi, è possibile ridurre il colesterolo LDL e migliorare i profili lipidici (Rosell et al., 2006; Huang et al., 2014).

Facilità di adesione 

La dieta flexitariana non impone restrizioni drastiche, non si concentra su conteggi calorici e dosi precise di macronutrienti ma offre linee guida flessibili che favoriscono scelte consapevoli. La moderazione nell’uso di proteine animali e la priorità data agli alimenti vegetali permettono di adattare questo approccio alle proprie esigenze personali e sociali (Blatner, 2008).

Come la dieta flexitariana può migliorare la salute e sostenere l'ambiente

Dieta Flexitariana come funziona

Oltre ai benefici per la salute, la dieta flexitariana ha un impatto positivo sull’ambiente, allineandosi perfettamente al concetto di sostenibilità alimentare, poiché promuove un modello che riduce l’impronta ecologica. Infatti, secondo un’analisi del World Resources Institute (2016), le diete con un maggiore apporto vegetale favoriscono la biodiversità, contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas serra e aiutano a combattere lo spreco alimentare. 

Questo stile di vita equilibrato consente di migliorare la salute senza estremismi, offrendo un approccio sostenibile e praticabile nel lungo periodo.

La dieta flexitariana è dunque non solo una scelta per il benessere personale, ma anche un contributo concreto alla salute del pianeta. 

Come Iniziare una Dieta Flexitariana

Dieta Flexitariana: Schema Settimanale per Iniziare

Giorno Pranzo Cena
Lunedì Riso basmati con curry di ceci, carote e zucchine. Zuppa di lenticchie rosse con crostini integrali.
Martedì Cous cous integrale con verdure di stagione grigliate e tofu marinato. Filetto di salmone al forno con spinaci saltati e riso basmati.
Mercoledì Bowl con riso venere, edamame, carote e salsa di soia. Farinata di ceci con zucca e cipolla.
Giovedì Pasta integrale con broccoli e mandorle. Frittata di uova BIO con erbette di stagione e pane integrale.
Venerdì Insalata di farro, pomodorini, olive e feta. Straccetti di pollo al limone con verdure miste.
Sabato Vellutata di zucca con ceci croccanti e un filo d’olio evo. Calamari alla piastra con insalata di finocchi e arance.
Domenica Pasta con ragù vegetale di lenticchie rosse. Burger vegetale di ceci e spinaci con patate arrosto.

Esempio di Piano Alimentare Flexitariano: Colazione, Pranzo e Cena

Pasto Opzioni
Colazione – Pane integrale tostato con burro di mandorle e rondelle di banana.
– Porridge d’avena con frutti di bosco e gocce di cioccolato fondente.
Pranzo – Insalata di farro con rucola, pomodorini e ceci tostati al forno.
– Bowl di riso integrale, uova BIO sode a pezzi e verdure di stagione saltate in padella.
Cena – Filetto di orata al forno, con quinoa e verdure saltate.
– Tofu strapazzato con curcuma e paprika al curry, pane integrale e verdure al forno.

Consigli per Bilanciare i Pasti e Includere Proteine Vegetali e Animali in Modo Moderato

Per garantire un apporto equilibrato di proteine vegetali e animali, bisogna seguire il concetto del piatto sano. Devi immaginare il tuo piatto diviso in tre sezioni:

  1. Metà piatto: riempilo con verdure colorate e di stagione, sia crude che cotte.
  2. Un quarto del piatto: includi una fonte di proteine, alternando tra proteine vegetali (legumi, tofu, tempeh) e animali di qualità (pollo, pesce, uova).
  3. Un quarto del piatto: opta per cereali integrali come riso, quinoa, farro o pasta integrale per fornire carboidrati complessi ed energia duratura.

Condisci il piatto con grassi sani come olio extravergine d’oliva, avocado o semi. Questo metodo ti aiuterà a mantenere un bilanciamento nutrizionale, supportando un’alimentazione varia e sostenibile.

Per saperne di piu’ puoi leggere il nostro articolo sulla Sostenibilità Alimentare

Suggerimenti per Mantenere uno Stile di Vita Flexitariano

Adottare la dieta flexitariana non significa cambiare radicalmente le proprie abitudini alimentari, ma piuttosto introdurre una maggiore consapevolezza nella scelta degli alimenti e nel bilanciamento dei pasti. Consiglio sempre di iniziare con piccoli passi e di integrare gradualmente nuovi comportamenti, in modo che il cambiamento sia sostenibile nel tempo.

Consigli per Integrare la Dieta Flexitariana nella Vita Quotidiana

Importante è includere alimenti freschi e di stagione, come verdure, frutta, cereali integrali, legumi e semi. Quando scegli proteine animali, privilegia opzioni di qualità, come pesce fresco o carne da allevamenti sostenibili.

La pianificazione settimanale è una strategia efficace per seguire una dieta flexitariana senza stress. Prepara un menù con piatti principalmente vegetali, lasciando spazio per 2-3 pasti settimanali con carne o pesce. Per esempio, puoi dedicare dal lunedì al giovedì pasti vegetariani e il weekend al consumo di pesce o pollo.

Inizia introducendo alternative vegetali semplici, come tofu, tempeh, seitan o legumi, in ricette che conosci già. Ad esempio, prova a preparare una pasta al ragù di lenticchie al posto della carne o un curry di ceci invece del pollo. Questo approccio graduale ti aiuterà ad abituarti ai nuovi gusti e consistenze senza dover rinunciare ai piatti preferiti.

Arricchisci ogni pasto con un mix di colori e sapori. Ad esempio, puoi accompagnare una porzione di cereali integrali e verdure grigliate con un’emulsione di olio e limone a cui aggiungere erbe aromatiche per un maggiore sapore.

Come Gestire le Occasioni Speciali Mantenendo un Approccio Flessibile

La flessibilità è la chiave del flexitarianismo. Durante le feste, goditi i piatti che preferisci senza sensi di colpa, ma cercando di bilanciare il resto della giornata con pasti più bilanciati e ricchi di verdure.

Se partecipi a un pranzo o una cena in compagnia, porta con te piatti vegetali e saporiti come un’insalata di legumi, una quiche vegetariana o un dessert a base di frutta. In questo modo contribuirai a far conoscere agli altri il tuo approccio.

Ricorda che la dieta flexitariana non riguarda la perfezione, ma la scelta consapevole. L’importante è adottare abitudini sane nella maggior parte del tempo, concedendosi la libertà di adattarti alle situazioni.

Conclusione

La dieta flexitariana è una scelta ideale per chi desidera migliorare la propria salute, ridurre l’impatto ambientale e adottare uno stile di vita sostenibile nel lungo periodo.

Per iniziare, non è necessario rivoluzionare la propria dieta da un giorno all’altro. Consiglio sempre di partire con piccoli cambiamenti, come aumentare gradualmente il consumo di proteine vegetali, provare nuove ricette a base di legumi e sperimentare alternative alla carne nei pasti quotidiani. Sfruttare alimenti di stagione non solo riduce i costi, ma permette anche di arricchire la dieta con sapori e nutrienti sempre diversi.

L’obiettivo non è l’eliminazione totale di certi alimenti, ma il bilanciamento tra fonti vegetali e animali. È importante includere proteine animali di qualità in modo moderato, scegliendo carni magre, pesce o uova, e combinarle con cereali integrali e verdure per creare pasti completi ed equilibrati. Questa flessibilità rende la dieta flexitariana non solo sostenibile, ma anche appagante e adatta a tutte le occasioni.

Invito chi legge a considerare la dieta flexitariana come un modello a lungo termine, capace di migliorare il benessere personale e contribuire a un futuro più sostenibile. Ricorda: la chiave è la moderazione e la consapevolezza nelle scelte alimentari. 

Bibliografia

  • Blatner, D.J. (2008). The Flexitarian Diet. McGraw-Hill Education.
  • Satija, A., Hu, F. B. (2016). Plant-based diets and cardiovascular health. Trends in Cardiovascular Medicine, 28(7), 437-441. DOI: 10.1016/j.tcm.2018.02.004
  • Dinu, M., Abbate, R., Gensini, G. F., Casini, A., Sofi, F. (2017). Vegetarian, vegan diets and multiple health outcomes: A systematic review with meta-analysis of observational studies. Critical Reviews in Food Science and Nutrition, 57(17), 3640-3649. DOI: 10.1080/10408398.2016.1138447
  • Salas-Huetos, A., Bulló, M., & Salas-Salvadó, J. (2021). Dietary patterns, foods and nutrients in male fertility parameters and fecundability: A systematic review of observational studies. Nutrients, 13(5), 1736. DOI: 10.3390/nu13051736
  • Chai, W., Morin, C., & Hursting, S. D. (2019). Plant-based dietary patterns and fertility outcomes: A review of the evidence. The American Journal of Clinical Nutrition, 110(3), 576–583. DOI: 10.1093/ajcn/nqz144
  • Rosell, M. S., Appleby, P. N., Spencer, E. A., & Key, T. J. (2006). Weight gain over 5 years in 21,966 meat-eating, fish-eating, vegetarian, and vegan men and women in EPIC-Oxford. International Journal of Obesity, 30, 1389-1396. DOI: 10.1038/sj.ijo.0803222
  • Huang, T., Yang, B., Zheng, J., Li, G., Wahlqvist, M. L., & Li, D. (2014). Cardiovascular disease mortality and cancer incidence in vegetarians: A meta-analysis and systematic review. Annals of Nutrition and Metabolism, 65(6), 289-299. DOI: 10.1159/000365085
  • World Resources Institute. (2016). Shifting Diets for a Sustainable Food Future. Link al Report

Dott.ssa
Chiara Brugnolaro

Biologa Nutrizionista

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