Le terapie convenzionali per la dispepsia mirano a ridurre i sintomi come bruciore di stomaco, dolore addominale, gonfiore e nausea. Queste terapie possono includere farmaci di vario tipo, ciascuno con i suoi potenziali effetti collaterali. Ecco una panoramica delle principali terapie convenzionali utilizzate per trattare la dispepsia e i loro effetti collaterali:
1. Inibitori della pompa protonica (IPP)
Gli inibitori della pompa protonica (IPP) sono farmaci ampiamente utilizzati per ridurre la produzione di acido gastrico e trattare condizioni come il reflusso gastroesofageo e le ulcere gastriche. Farmaci come omeprazolo, esomeprazolo e pantoprazolo sono noti per la loro efficacia nel fornire sollievo dai sintomi abbassando il pH gastrico. Tuttavia, l’uso a lungo termine degli IPP non è esente da rischi.
Le linee guida raccomandano di limitare l’uso degli inibitori della pompa protonica (IPP) ad un periodo di massimo 6-8 settimane, tuttavia è comune incontrare pazienti che li assumono continuativamente per anni. L’uso prolungato di IPP, soprattutto se supera i tre mesi, è stato associato a diverse complicazioni, tra cui carenze nutrizionali importanti come quelle di vitamina B12, calcio e magnesio, che possono aumentare il rischio di fratture ossee e infezioni da Clostridium difficile.
Inoltre, l’uso a lungo termine degli IPP è correlato a un incremento del rischio di sviluppare vari tipi di cancro, come quello gastrico, esofageo, colorettale e pancreatico, a causa di meccanismi come alterazioni del pH gastrico, modifiche nel microbiota intestinale e proliferazione patologica delle cellule enterocromaffini.
La ricerca scientifica ha anche esplorato il legame tra l‘uso prolungato di IPP e un aumento della presenza di Helicobacter pylori (H. pylori). Riducendo l’acidità gastrica, gli IPP possono creare un ambiente favorevole alla proliferazione di questo batterio, aumentando la colonizzazione e complicando ulteriormente le condizioni preesistenti, come la gastrite atrofica, con un conseguente rischio accresciuto di sviluppare cancro gastrico.
2. Antiacidi
Gli antiacidi sono uno dei rimedi più comuni utilizzati per il sollievo rapido dai sintomi della dispepsia, come il bruciore di stomaco e il disagio gastrico. Questi farmaci funzionano neutralizzando l’acido nello stomaco, offrendo un sollievo immediato ma temporaneo. Sono facilmente reperibili e spesso utilizzati per trattare sintomi occasionali.
Tuttavia, l’uso frequente o prolungato degli antiacidi può portare a effetti collaterali. Gli antiacidi contenenti magnesio possono causare diarrea, mentre quelli a base di alluminio possono provocare costipazione. Inoltre, l’assunzione eccessiva di antiacidi può alterare l’equilibrio degli elettroliti nel corpo, portando a problemi più seri, come squilibri nel livello di calcio e magnesio.
3. H2-antagonisti
Gli H2-antagonisti sono un’altra classe di farmaci che riducono la produzione di acido gastrico, agendo in modo diverso rispetto agli IPP. Questi farmaci, come famotidina e cimetidina, bloccano i recettori dell’istamina nello stomaco, diminuendo così la quantità di acido prodotto.
Gli H2-antagonisti sono efficaci per il trattamento della dispepsia lieve o moderata e sono spesso utilizzati quando i sintomi non sono così gravi da richiedere IPP. Gli effetti collaterali più comuni includono mal di testa, vertigini, e disturbi gastrointestinali come costipazione o diarrea.
Inoltre, alcuni H2-antagonisti, in particolare la cimetidina, possono interferire con il metabolismo di altri farmaci, portando a potenziali interazioni farmacologiche. È quindi fondamentale informare il medico su tutti i farmaci in uso prima di iniziare un trattamento con H2-antagonisti.
4. Procinetici
I procinetici sono farmaci che migliorano la motilità dello stomaco e dell’intestino, facilitando lo svuotamento gastrico e alleviando sintomi come il gonfiore e la sensazione di pienezza precoce.
Questi farmaci, come metoclopramide e domperidone, sono particolarmente utili in casi di dispepsia funzionale o di gastroparesi, dove il rallentamento dello svuotamento gastrico è un problema centrale.
Tuttavia, i procinetici non sono privi di effetti collaterali significativi. Il metoclopramide, ad esempio, può causare sintomi extrapiramidali, come tremori e spasmi muscolari, specialmente se usato per lunghi periodi o a dosi elevate. Il domperidone, d’altra parte, è associato a un rischio aumentato di aritmie cardiache, in particolare nei pazienti anziani o con predisposizioni cardiache. Per questi motivi, l’uso di procinetici dovrebbe essere attentamente monitorato e limitato nel tempo.
5. Farmaci antispastici
I farmaci antispastici sono utilizzati per ridurre gli spasmi muscolari dell’apparato digerente, che possono essere responsabili del dolore addominale e del disagio associato alla dispepsia.
Questi farmaci, come la butilscopolamina e la diciclomina, agiscono rilassando la muscolatura liscia dell’intestino, alleviando così il dolore. Sebbene siano efficaci nel fornire sollievo sintomatico, gli antispastici possono causare effetti collaterali come secchezza delle fauci, visione offuscata, costipazione e ritenzione urinaria.
In alcuni pazienti, specialmente gli anziani, questi effetti collaterali possono essere problematici e limitare l’uso di questi farmaci.
6. Antidepressivi a basse dosi
Gli antidepressivi a basse dosi, come i triciclici (ad esempio, amitriptilina) o gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), vengono talvolta utilizzati per trattare forme di dispepsia funzionale.
Questi farmaci non solo migliorano l’umore, ma possono anche modulare la percezione del dolore viscerale, riducendo così il disagio associato alla dispepsia. Tuttavia, il loro uso è accompagnato da una serie di effetti collaterali.
I triciclici possono causare sedazione, aumento di peso, secchezza delle fauci e, in alcuni casi, problemi di regolazione della pressione sanguigna.
Gli SSRI, d’altro canto, possono provocare insonnia, problemi sessuali e, in rari casi, un aumento dell’ansia nelle fasi iniziali del trattamento. Per questi motivi, l’uso di antidepressivi nella dispepsia è generalmente riservato a casi selezionati e richiede una stretta supervisione medica.
7. Antibiotici (per infezione da Helicobacter pylori)
L’infezione da *Helicobacter pylori* è una delle cause più comuni di ulcere gastriche e dispepsia. Quando questa infezione è presente, il trattamento con antibiotici è essenziale per eradicare il batterio e alleviare i sintomi. Tipicamente, un ciclo di trattamento include una combinazione di due antibiotici, come claritromicina, amoxicillina o metronidazolo, insieme a un inibitore della pompa protonica per ridurre l’acidità gastrica.
Sebbene gli antibiotici siano efficaci, possono causare effetti collaterali come disbiosi intestinale associata a diarrea, nausea, e alterazioni del metabolismo, del sistema immunitario e alterazione dell’asse intestino-cervello.
Inoltre, esiste il rischio di sviluppare resistenza agli antibiotici se non vengono utilizzati correttamente, rendendo più difficile trattare future infezioni.
In conclusione, è cruciale che medici e pazienti valutino attentamente i benefici e i rischi dell’uso prolungato dei farmaci convenzionali e considerino l’adozione di terapie alternative, come la nutrizione funzionale e l’integrazione nutraceutica personalizzata, per gestire i sintomi in modo più sicuro e sostenibile.