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Malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI): cosa sono e come contrastarle

Donna che soffre per Malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI)

Le conoscenze attualmente disponibili portano ad ipotizzare che nella patogenesi delle Malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI) intervengono diversi fattori come quelli ambientali, genetici, dietetici, del microbiota intestinale e forse di alcuni agenti patogeni. 

Sotto tutti questi fattori il sistema immunitario relativo alla mucosa intestinale viene impropriamente stimolato.

Fra le più conosciute possiamo ricordare la malattia (o morbo) di Crohn e la colite ulcerosa (CU).

Stile di vita e dieta in caso di MICI

A volte ci si può sentire impotenti di fronte alle MICI, ma modifiche della dieta e dello stile di vita possono aiutare a controllare i sintomi e allungare il tempo tra le riacutizzazioni. In alcuni casi la malattia può portare a forme di malnutrizione anche gravi. 

Non ci sono prove scientifiche dirette sul fatto che quello che si mangia in realtà provochi una malattia infiammatoria intestinale, ma alcuni cibi e bevande possono aggravare i segni ed i sintomi, soprattutto durante la fase di riacutizzazione della malattia. 

Può essere utile tenere un diario alimentare per tenere traccia di quello che si sta mangiando, e come ci si sente. 

Se si scopre che alcuni alimenti stanno causando sintomi particolari, si può provare a eliminarli. 

Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutare:

Consigli alimentari

  • Limitare i prodotti lattiero-caseari. Molte persone con malattia infiammatoria intestinale notano che problemi come la diarrea, il dolore addominale e il gonfiore migliorano limitando o eliminando latticini. Si può anche essere intolleranti al lattosio, ma questa è una condizione cronica; nel caso delle patologie infiammatorie intestinali tali sintomi possono presentarsi solo nella fasi di riacutizzazione.
  • Assumere cibi a basso contenuto di grassi: nel caso di malattia di Crohn del piccolo intestino, si potrebbe non essere in grado di digerire o assorbire normalmente i grassi. Quindi, i grassi passano attraverso l’intestino, facendo peggiorare la diarrea. Evitare il burro, la margarina, le creme e i cibi fritti.
  • Limitare l’uso di fibra: in caso di malattia infiammatoria intestinale, cibi ricchi di fibre, come frutta e verdura fresca e cereali integrali, possono peggiorare i sintomi. Se frutta e verdura cruda provocano fastidio, provare la cottura a vapore. In generale, si possono avere più problemi con alimenti della famiglia del cavolo, come broccoli e cavolfiori, e noci, semi, mais e popcorn. 
  • Evitare: Cibi piccanti, alcool e caffeina possono peggiorare i segni ed i sintomi della malattia.

Altre misure dietetiche e relative allo stile di vita

Spesso capita che i soggetti affetti dalle MICI presentino malnutrizione. In questi soggetti l’apporto calorico e di nutrienti deve essere specifico. Se presente malnutrizione il fabbisogno energetico e di proteine saranno:

Fabbisogno energetico

  • Lieve malnutrizione = 35/40 Kcal/Kg di peso corporeo desiderabile/die
  • Malnutrizione = 40/45 Kcal/Kg di peso corporeo desiderabile/die
  • Grave malnutrizione = 45/50 Kcal/Kg di peso corporeo desiderabile/die

Fabbisogno proteico

> 1.5g/Kg Kg di peso corporeo desiderabile/die

Lipidi

≤25% delle calorie totali

Fibre

inserite gradualmente in base alla tolleranza del soggetto.

Fare piccoli pasti

I pazienti riferiscono di trovarsi meglio nel fare cinque o sei piccoli pasti al giorno invece di due o tre più abbondanti

Bere molti liquidi

Provare a bere molti liquidi al giorno. L’acqua è migliore. Alcol e bevande che contengono caffeina stimolano la motilità intestinale e possono peggiorare la diarrea, mentre le bevande gassate producono spesso gas

Altri fattori

Devono essere supplementati gli apporti di Vitamine, sia liposolubili (soprattutto la A e la D) che idrosolubili (C, B12 e folati), di minerali e di flora batterica intestinale (fermenti lattici).

Spesso può manifestarsi una intolleranza al lattosio indiretta (causata dall’infiammazione); in questo caso è consigliabile consumare yogurt (delattosato e senza fibre aggiunte) che contribuisce ad aumentare l’apporto di calcio e il ripristino della flora batterica intestinale compromessa dalle frequenti scariche diarroiche.

Un fattore di rischio accertato collegato allo stile di vita è il fumo, quindi se si fuma bisogna smettere di fumare.

Anche se lo stress non può causare direttamente una malattia infiammatoria intestinale, ma può però peggiorare i segni ed i sintomi e innescare le riacutizzazioni della malattia.

Per aiutare a controllare lo stress, provare:

  • Esercizio fisico: anche una lieve attività fisica può aiutare a ridurre lo stress, alleviare la depressione e normalizzare la funzione intestinale.
  • Esercizi di respirazione: un modo efficace per far fronte allo stress è quello di eseguire esercizi di respirazione (es: yoga)

Dott.
Federico Bruno

Biologo Nutrizionista

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