La dieta chetogenica è un regime alimentare, significa quindi che può essere protratto a lungo, anche a vita. Non solo, questa alimentazione è molto utilizzata anche come trattamento per patologie croniche e acute (diabete mellito di tipo 2, ipertensione, epilessia, obesità e altre), senza essere associata a farmaci. Benefici certificati da oltre 50 pubblicazioni scientifiche.
Ad oggi, infatti, la dieta chetogenica rappresenta un’opzione terapeutica valida in numerosi ambiti clinici:
– obesità grave;
-obesità associata a comorbidità (ipertensione arteriosa, diabete mellito di II tipo, dislipidemia, sindrome delle apnee notturne di tipo ostruttivo, osteopatie);
– steatosi epatica;
– sindrome dell’ovaio policistico;
– epilessia farmaco-resistente;
– emicrania;
– gestione preoperatoria in chirurgia bariatrica;
Per chi è indicata la dieta chetogenica?
La dieta chetogenica è adatta per tutti quei soggetti “dolci dipendente” che vanno incontro a problematiche come l’insulino resistenza perché, mangiando continuamente alimenti zuccherini, si altera la corretta produzione di insulina da parte del pancreas, rischiando il diabete di tipo 2.
In questi casi la drastica riduzione dei carboidrati “insegna” all’organismo ad utilizzare gli acidi grassi come fonte energetica ripristinando una corretta sensibilità all’insulina. Si può quindi affermare che seguendo questa tipologia di protocollo alimentare si agisce efficacemente nella prevenzione. Sono numerosi gli studi scientifici che hanno mostrato come la dieta chetogenica riesca a indurre una riduzione del grasso viscerale e un complessivo miglioramento dei parametri metabolici e dei marker infiammatori sistemici.
Aldilà dell’ambito clinico, la dieta chetogenica può essere indicata anche in casi di sovrappeso o obesità non grave, soprattutto quando si manifesta uno “stallo metabolico” e si fa fatica a perdere peso con una dieta “normale”. Può essere seguita dallo sportivo, alla ragazza adolescente o alla donna in menopausa.
La dieta chetogenica consente di preservare la massa muscolare riducendo il rischio di sarcopenia e della conseguente riduzione del metabolismo basale (cosa che può accadere quando si seguono diete ipocaloriche “fai da te”).
Tutti i soggetti sani possono seguire una dieta chetogenica, mentre è sconsigliata verso coloro che presentano:
– patologie metaboliche come diabete di tipo 1 (su questi soggetti andrà prestata particolare attenzione sia da parte del medico che da parte del professionista della nutrizione);
– disturbi del comportamento alimentare, in particolare chi ha un indicatore di massa corporea tendente al sottopeso;
– donne in gravidanza o in allattamento, per evitare di incorrere in carenze nutrizionali;
– insufficienza renale moderata-severa, insufficienza epatica, insufficienza cardiaca, insufficienza respiratoria;
– alcolismo;