Alimentazione in caso di tiroidectomia

alimentazione in caso di tiroidectomia

Tabella dei Contenuti

La tiroidectomia

La tiroide è una ghiandola endocrina dalla caratteristica forma di farfalla che si trova nella parte anteriore del collo e che è coinvolta in numerose funzioni dell’organismo. Essa svolge un ruolo determinante nella regolazione del metabolismo energetico. Il metabolismo energetico, a sua volta, esercita importanti influenze sul peso corporeo.

Le persone sottoposte a rimozione della tiroide, tiroidectomia totale o parziale, spesso riportano un rallentamento del metabolismo e un aumento del peso corporeo.

Tiroidectomia Totale

La tiroidectomia totale è la completa estrazione della ghiandola tiroidea, eseguita per cancro alla tiroide, gozzo grande, noduli sospetti e inefficacia dei trattamenti per ipertiroidismo.

A seguito di una tiroidectomia totale, il paziente dovrà assumere sostitutivi sintetici dell’ormone tiroideo, in quanto la funzione della tiroide, fondamentale per mantenere l’equilibrio omeostatico del nostro organismo, viene completamente a mancare.

Tiroidectomia Parziale

La tiroidectomia parziale rimuove solo il lobo o l’istmo della tiroide, nei casi in cui la patologia coinvolga solo questi punti.

A seguito di una tiroidectomia parziale, la parte di tiroide che rimane, svolge normalmente le sue funzioni, quindi produce gli ormoni di cui ha bisogno l’organismo.

Tiroidectomia: conseguenze

Un problema che potrebbe presentarsi alla conclusione dell’intervento di tiroidectomia totale o parziale, è l’ipotiroidismo, se il paziente trascura di assumere con regolarità gli ormoni tiroidei sintetici o quando la terapia pianificata è inadeguata.

L’ipotiroidismo rallenta il metabolismo. Per questo è spesso correlato all’aumento di peso. Le persone affette da questa sindrome dovrebbero porre quindi particolare attenzione alla loro dieta, scegliendo prodotti in grado di diminuire l’effetto della mancata produzione ormonale.

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Dieta tiroidectomia

È quindi utile conoscere quali sostanze siano in grado di migliorare la qualità della vita di chi è affetto da ipotiroidismo e in quali alimenti si possano reperire naturalmente.

Iodio

Lo iodio è un oligoelemento di fondamentale importanza per garantire il corretto funzionamento della tiroide. La dose giornaliera di iodio raccomandata per gli adulti è pari a 150 mcg/die (valore di riferimento europeo). La presenza di adeguate quantità di iodio a livello tiroideo rappresenta il fattore limitante per garantire la sintesi di ormoni tiroidei in quantità sufficienti.

Le principali fonti di iodio sono: sale marino, uova, cereali e latte vaccino. Importanti quantità di iodio si trovano anche in crostacei, pesce di mare e molluschi.

Tuttavia, lo iodio introdotto con l’alimentazione potrebbe non essere sufficiente: in tal caso è raccomandato un aumento del consumo di sale iodato, ovvero arricchito con iodio, per compensarne la carenza.

Bisogna fare attenzione al fatto che anche un’assunzione di quantità troppo elevate di iodio può contribuire a peggiorare l’ipotiroidismo o a produrre ipertiroidismo. Per questo è sempre indicato rivolgersi ad un professionista in grado di costruire con il paziente e poi
modificare nel tempo una dieta equilibrata.

alimenti che contengono iodio, alimentazione in caso di tiroidectomia

Selenio

Il selenio è un oligoelemento la cui presenza è fondamentale per garantire il corretto funzionamento della ghiandola tiroidea. Gli stessi tessuti della tiroide contengono il selenio in maniera naturale. A livello tiroideo, il selenio funge da cofattore di un gruppo molto importante di enzimi noti come selenoproteine principalmente note per la funzione antiossidante. Esso è infatti parte integrante della glutatione perossidasi, un’importante enzima che svolge la sua funzione eliminando i radicali liberi, difendendo la cellula dallo stress ossidativo.

Il selenio è contenuto in numerose fonti alimentari quali: gamberi, tonno, manzo, tacchino, pollo, uova, prosciutto, fiocchi d’avena e cereali integrali.

Le modalità di cottura possono ridurre il contenuto di iodio nei cibi e la sua disponibilità/assorbimento. In particolare la frittura riduce la disponibilità di iodio del 20%, la cottura alla griglia del 23%, la bollitura fino al 58%, la lievitazione fino al 25%, la cottura in forno fino al 70%.

Zinco

Lo zinco non viene immagazzinato nel corpo, dunque è assolutamente necessario un apporto giornaliero di zinco per garantire tutte le funzioni su esposte. Lo zinco è un nutriente necessario per la produzione dell’ormone tiroideo ed è cruciale per la nostra salute. Infatti agisce come un catalizzatore in moltissime reazioni enzimatiche del nostro organismo ed è coinvolto nella sintesi del DNA, nella sintesi proteica, nella divisione cellulare e nella funzione immunitaria.

È indispensabile anche per il corretto senso del gusto e dell’olfatto, nei processi di disintossicazione, nella guarigione delle ferite.
Gli alimenti ricchi di zinco includono: manzo, maiale, pollo, ostriche, granchi, legumi, semi di zucca e yogurt.

alimenti che contengono zinco, alimentazione per tiroidectomia

Alimenti da evitare

Alcuni alimenti contengono sostanze che sono in grado di modificare l’assorbimento o l’utilizzo dello iodio, riducendone, di fatto, la disponibilità. Sono pertanto definite “gozzigene”: tra questi i composti organici solforati, gli idrocarburi policiclici aromatici, gli ftalati, e il litio, che agiscono con diversi meccanismi.

Cavolfiori, cavoletti di Bruxelles, broccoli, verze, rape e soia sono i principali alimenti contenenti queste sostanze, tuttavia il loro consumo moderato all’interno di una dieta varia non causa il manifestarsi di una disfunzione a livello della tiroide, ma potrebbe modificare l’effetto della terapia medicinale o ormonale.

È molto importante però ricordare come questi alimenti offrano anche molti benefici per la salute. Le persone affette da ipotiroidismo possono assolutamente godere di questi cibi se assunti con moderazione: gli scienziati ritengono che questi cibi influenzino solo gli ormoni di chi ne consuma in eccesso.

Va aggiunta l’importante informazione che il processo di cottura sembra disattivare gli effetti negativi sulla tiroide delle sostanze gozzigene.

Gli alimenti processati, noti come cibo spazzatura o junk food, tendono ad essere densi di calorie e di grassi saturi offrendo pochi benefici nutrizionali. Questa tipologia di alimenti è nota anche per favorire l’aumento di peso.

Una sana alimentazione, a maggior ragione in caso di ipotiroidismo, prevede l’esclusione di tali cibi. Esempi di alimenti processati includono: fast food, dolci raffinati, hot dog, ciambelle, caramelle e wurstel.

Il glutine è una proteina contenuta nel grano e in altri cereali, tra cui orzo, avena e segale. Recenti studi hanno associato l’ipotiroidismo all’intolleranza al glutine e alla celiachia. Chi soffre di ipotiroidismo può quindi essere più a rischio di altri di sviluppare altre condizioni autoimmuni come la celiachia che causa infiammazione cronica e danni all’intestino tenue.

Trattare la celiachia comporta seguire una dieta priva di glutine. Anche se non è ancora stato accertato un legame certo, le persone con ipotiroidismo autoimmune possono tentare di eliminare il glutine dalla loro dieta per vedere se i loro sintomi migliorano.

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Caterina Pavan
04/12/2021
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Sono stata seguita dalla Dr.ssa Ambra Matteazzi che non mi stancherò mai di ringraziare! Avevo un obiettivo di togliermi 5/6 kg causati da ipotiroidismo e menopausa... grazie al suo piano alimentare personalizzato sono riuscita in 4 mesi a perdere 7 kg e sopratutto senza grandi sacrifici. Grazie di cuore Ambra, oltre che molto professionale, sei stata nei miei confronti anche molto sensibile .

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G Serena
02/06/2025
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Ho iniziato il percorso con la dott. Barison poco meno di un anno fa e posso dire che non solo è un’esperta del settore ma anche una persona piena di empatia e gentilezza. Ti ascolta senza giudizio e ci tiene a quello che fa e ai suoi pazienti. Ha creato un piano alimentare tale da riuscire a farmi perdere peso con il giusto equilibrio e senza che mi ritrovassi con la fame o senza forze, uno spettacolo. La cosa migliore è che grazie al percorso con lei ho corretto le mie abitudini sul mangiare in meglio e ora mi sento molto meglio con me stessa e su come mi comporto con il cibo. Non soffro la fame e non sento la voglia di far fuori una busta di merendine come in passato, sto proprio meglio! Grazie dottoressa Francesca, ho deciso di provare il percorso con te cercando banalmente su internet e sono capitata dalla persona perfetta! La consiglio veramente tanto a chi ha problemi di abitudini sul mangiare, peso e soprattutto come me anche di autostima dovuti all’aspetto personale. Sento di star migliorando ogni giorno di più, volendomi bene e dandomi tempo.

M
Miriam L
03/11/2021
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Super soddisfatta di essermi rivolta e Nutrizione Sana e alla dott.ssa Francesca Ballin! Finalmente nel giro di pochissimi mesi sono riuscita a togliere quei 7 kg che avevo accumulato al passaggio ad una dieta vegetariana, nonostante avessi un'alimentazione "sana" con molta verdura, frutta e senza cibi industriali. Ho provato per anni a correggere in maniera autonoma la mia alimentazione, con privazioni e rinunce e senza ottenere nessun risultato... Ho deciso di rivolgermi a degli specialisti perchè non sapevo più veramente quali altre strategie alimentari adottare! Il risultato? Ho perso kg e cm, mangiando molto più di prima (almeno il doppio), in maniera completa e bilanciata, senza rinunce e mantenendo il mio stile alimentare. Con Francesca mi sono trovata benissimo, mi ha aiutato a raggiungere i miei obiettivi rispettando i miei gusti, le mie scelte e il mio stile di vita. Veramente super soddisfatta! PS. Per il passaggio ad una dieta vegetariana / vegana è sempre bene essere seguiti!

A
Alessandra Marzotto
01/12/2023
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Sono seguita dalla Dott.ssa Azzurra Nerpiti. La ringrazio per la sua disponibilità e pazienza, riesce a farti sentire COCCOLATA

M
Mattia Magrin
1/11/2022
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Con la dott.ssa Enrica Rampazzo mi sto trovando veramente bene e ottengo risultati strabilianti la consiglio a tutti