Ciao, sono la dott.ssa Irene Peretto, nutrizionista, e oggi vorrei affrontare un tema di grande importanza, che se da una parte viene spesso sottovalutato dall’altra è però molto comune e di cui non si parla mai abbastanza: la stipsi.
Un disturbo che può sembrare banale, ma che può influenzare profondamente la qualità della vita di una persona. La stipsi non riguarda solo la difficoltà nell’evacuazione, ma è spesso un campanello d’allarme per problemi più complessi legati allo stile di vita, all’alimentazione o alla salute intestinale.
In questo articolo, esploreremo insieme le cause, i sintomi, e soprattutto le soluzioni alimentari e pratiche che ti aiuteranno a migliorare la salute del tuo intestino per prevenire o curare la stipsi. Fornirò quindi consigli utili per affrontarla in modo efficace, anche durante periodi particolari come la gravidanza.
Tabella dei Contenuti
Cos’è la Stipsi?
Stipsi significato: definizione e differenze con la normale attività intestinale
Il termine “stipsi” deriva dal latino “stipare”, che significa “stringere” o “compattare”, e si riferisce a un rallentamento del transito intestinale. Secondo le linee guida internazionali, si considera stipsi quando sono presenti meno di tre evacuazioni a settimana anche se non si tratta solo di una questione di frequenza. Una persona può avere una normale frequenza intestinale, ma comunque soffrire di stipsi se le feci sono dure, difficili da espellere, o se si avverte una sensazione di evacuazione incompleta.
Normalmente, un intestino sano permette una regolare evacuazione delle feci, morbide e facili da espellere. Il transito intestinale è un processo fluido, in cui i nutrienti vengono assorbiti dal cibo ingerito, e le sostanze di rifiuto vengono eliminate senza causare disagio. La stipsi, invece, implica un rallentamento della motilità intestinale, causando l’accumulo di feci nel colon che quindi le rende più dure, secche e difficili da espellere, con la necessità di un maggiore sforzo per evacuare.
In altre parole, mentre nella normale attività intestinale le feci passano attraverso il tratto intestinale con una motilità regolare e vengono espulse senza difficoltà, nella stipsi il processo di evacuazione è rallentato e può diventare doloroso e poco soddisfacente.
Stipsi cos’è: le caratteristiche principali della condizione
La stipsi può presentarsi in vari modi, ma il riferimento per la diagnosi di stipsi viene dato dai “criteri di Roma III”: viene definita “stipsi cronica” quando sono presenti almeno 2 dei seguenti sintomi, per almeno 3 mesi, con inizio almeno 6 mesi prima della diagnosi
- Frequenza delle evacuazioni ridotta: Una persona con stipsi evacua meno di tre volte a settimana. Sebbene la frequenza vari da persona a persona, una riduzione significativa della frequenza è uno dei primi segnali di stipsi.
- Feci dure e secche in almeno il 25% delle evacuazioni: Le feci che risultano particolarmente dure e difficili da espellere sono una caratteristica comune della stipsi. Questo avviene perché il materiale fecale rimane nel colon più a lungo, perdendo acqua e diventando più compatto.
- Sforzo in almeno il 25% delle evacuazioni: Le persone con stipsi spesso sperimentano una difficoltà ad espellere le feci, accompagnata da un maggiore sforzo fisico. Questo può causare disagi e anche dolore.
- Sensazione di evacuazione incompleta in almeno il 25% delle evacuazioni: Chi soffre di stipsi può provare la sensazione che l’intestino non si sia svuotato completamente, anche dopo aver evacuato.
>> Sensazione di ostruzione o blocco ano-rettale in almeno il 25% delle evacuazioni: in caso di stipsi la mancanza di liquidi e la secchezza delle feci possono comportare accumulo e quindi ostruzione in uscita del materiale fecale.
>> Manovre manuali in almeno il 25% delle evacuazioni attraverso l’utilizzo di clisteri, perette o lassativi.
La stipsi può essere acuta o cronica. La stipsi acuta è solitamente temporanea e può derivare da fattori come cambiamenti nell’alimentazione, stress o viaggi. La stipsi cronica, invece, dura a lungo e può essere causata da fattori persistenti come una dieta povera di fibre, sedentarietà o condizioni mediche sottostanti, ma che approfondiremo più sotto nell’articolo.
In sintesi, la stipsi non riguarda solo delle evacuazioni meno frequenti, ma coinvolge vari aspetti della salute intestinale, che vanno dalla consistenza delle feci alla difficoltà nell’evacuare, fino al disagio fisico che può causare. La comprensione di queste caratteristiche è fondamentale per trattare la stipsi in modo efficace, sia con cambiamenti nello stile di vita che, nei casi più gravi, con interventi medici.
La stipsi può essere classificata in due tipi principali:
- Stipsi primaria: causata da problemi nel transito intestinale o nella motilità del colon.
- Stipsi secondaria: causata da altre condizioni mediche, come ipotiroidismo, diabete, o l’uso eccessivo di lassativi.
Sintomi e Segnali di Allarme
La stipsi può manifestarsi con una serie di sintomi che variano da lievi a gravi. Comprendere questi segnali è essenziale per distinguere tra una condizione transitoria, che può essere gestita con semplici modifiche nello stile di vita, e una stipsi cronica che può richiedere in alcuni casi un trattamento medico. Inoltre, è importante sapere quando la stipsi può essere segno di qualcosa di più grave, che richiede un intervento urgente. In questo capitolo esploreremo quelli che sono i sintomi più comuni della stipsi e i segnali di allarme che indicano la necessità di un consulto medico immediato.
Stipsi sintomi: come riconoscerla e quando preoccuparsi
I sintomi principali della stipsi sono spesso facilmente riconoscibili, ma a volte possono essere confusi con altri disturbi digestivi. Riconoscerla è fondamentale per adottare tempestivamente le giuste misure preventive e curative. I seguenti segnali possono essere indicativi della stipsi:
Frequenza delle evacuazioni ridotta Come detto prima secondo le linee guida una persona con stipsi evacua meno di tre volte a settimana. Tuttavia, è importante sottolineare che la frequenza normale delle evacuazioni può variare da persona a persona. Mentre alcune persone possono evacuare quotidianamente, altre potrebbero farlo due o tre volte a settimana senza che ciò sia un problema ed è quindi importante che questo segnale venga considerato con una compresenza di altri fattori.
Feci dure e secche Le feci diventano dure, secche e possono assumere una forma grumosa, rendendo dolorosa l'evacuazione. Questo avviene perché il materiale fecale rimane nell’intestino più a lungo, assorbendo poca acqua e diventando così difficile da espellere.
Difficoltà a evacuare L'effetto principale della stipsi è la difficoltà nell'evacuazione. Il paziente potrebbe essere costretto a sforzarsi per riuscire ad espellere le feci, con il rischio di dolore e disagio. Questo può portare anche a stress fisico ed infiammazione di emorroidi che possono peggiorare la condizione.
Sensazione di evacuazione incompleta Una persona con stipsi può provare la sensazione di non aver svuotato completamente l'intestino, anche dopo l'evacuazione. Questo senso di incompletamento può portare ad un discomfort prolungato.
Gonfiore addominale e dolore La stasi fecale e l’accumulo di gas nel colon spesso causano gonfiore e dolore addominale. Il gonfiore può essere fastidioso e può peggiorare dopo i pasti o in altre situazioni in cui il tratto intestinale è più sollecitato.
Crampi addominali L'intestino che non si svuota correttamente può causare crampi addominali, spesso dovuti alla pressione esercitata dalla massa fecale nel colon. Questi crampi possono essere intermittenti o continui.
Quando preoccuparsi?
Se i sintomi sopra descritti sono temporanei e facilmente gestibili con cambiamenti dietetici o nell’attività fisica, non c’è generalmente motivo di preoccupazione. Tuttavia, ci sono situazioni in cui è importante prestare attenzione e consultare un medico, come quando i sintomi diventano persistenti, gravi, o accompagnati da altri segnali preoccupanti. Se la stipsi dura più di una settimana senza miglioramenti, o se provoca dolore significativo, è importante rivolgersi a un professionista per un’accurata valutazione.
Quando preoccuparsi?
Se i sintomi sopra descritti sono temporanei e facilmente gestibili con cambiamenti dietetici o nell’attività fisica, non c’è generalmente motivo di preoccupazione. Tuttavia, ci sono situazioni in cui è importante prestare attenzione e consultare un medico, come quando i sintomi diventano persistenti, gravi, o accompagnati da altri segnali preoccupanti. Se la stipsi dura più di una settimana senza miglioramenti, o se provoca dolore significativo, è importante rivolgersi a un professionista per un’accurata valutazione.
Stipsi quando andare al pronto soccorso: segnali di emergenza e rischi
In alcuni casi, la stipsi può essere un segnale di una condizione medica grave che richiede un intervento immediato. Sebbene la stipsi stessa raramente sia pericolosa, ci sono dei segnali di allarme che possono indicare complicazioni serie come ostruzioni intestinali, infezioni, o malattie più gravi. I seguenti sintomi sono segnali di emergenza che richiedono una valutazione medica urgente:
Sanguinamento rettale La presenza di sangue nelle feci può essere il segno di emorroidi, ma potrebbe anche indicare una condizione più grave come un cancro al colon, polipi intestinali, o altre patologie gastrointestinali. Se il sanguinamento è abbondante o accompagnato da altri sintomi, come dolore severo, potrebbe essere necessario recarsi al pronto soccorso.
Dolore addominale grave e persistente Un dolore addominale acuto che non migliora o che peggiora può essere il segno di un'ostruzione intestinale. Un’ostruzione è una condizione in cui il flusso del materiale intestinale è bloccato, il che può portare a un accumulo di feci e gas, creando dolore e gonfiore intensi. L'ostruzione intestinale può essere pericolosa e richiede un trattamento immediato.
Perdita di peso inspiegata Se la stipsi è accompagnata da una perdita di peso involontaria, è importante consultare un medico per escludere malattie gravi o altre patologie croniche.
Febbre alta e brividi Se la stipsi è accompagnata da febbre alta e brividi, potrebbe essere il segno di un'infezione intestinale o di altre infezioni sistemiche. Infezioni come la diverticolite (infiammazione dei diverticoli nel colon) possono causare dolore, febbre e stipsi, e richiedono un trattamento immediato per evitare complicazioni.
Nausea e vomito La stipsi grave che causa nausea o vomito può essere un segnale di ostruzione intestinale. Quando l'intestino è bloccato, i liquidi non possono passare correttamente, il che può provocare nausea, vomito e, in casi estremi, disidratazione.
Quando recarsi al pronto soccorso?
Se si verifica uno o più dei segnali sopra descritti, può essere necessario recarsi al pronto soccorso senza indugi. La valutazione immediata di un medico è essenziale per determinare la causa sottostante e per avviare il trattamento necessario, prevenendo complicazioni gravi e migliorando il risultato a lungo termine.
Cause principali della stipsi: stile di vita, dieta e condizioni mediche
Stile di vita sedentario
>> La sedentarietà è una delle cause più comuni della stipsi. Quando il corpo non è sufficientemente attivo, la motilità intestinale tende a rallentare. L’attività fisica stimola la peristalsi intestinale, cioè il movimento muscolare che spinge il cibo e le sostanze di scarto attraverso il tratto digestivo. Un basso livello di attività fisica può portare a un rallentamento di questi movimenti, contribuendo così alla stipsi. È stato osservato che l’esercizio regolare, come camminare, nuotare o praticare yoga, può aiutare a migliorare la motilità intestinale e quindi a prevenire o risolvere la stitichezza.
Dieta povera di fibre
>> Una dieta carente di fibre è uno dei fattori più significativi che contribuiscono alla stipsi. Le fibre, in particolare quelle insolubili, aumentano il volume delle feci e ne facilitano il passaggio attraverso l’intestino. Senza una sufficiente assunzione di fibre, contenute in frutta, verdura, legumi e cereali integrali, le feci diventano dure e secche, rendendo più difficile l’evacuazione. Al contrario, un’eccessiva assunzione di cibi grassi o ricchi di zuccheri raffinati può rallentare ulteriormente il transito intestinale.
Disidratazione
>> L’acqua svolge un ruolo fondamentale nel mantenere le feci morbide e facili da espellere. Il mancato apporto della corretta quantità di acqua è una causa comune di stipsi, poiché quando il corpo è carente di liquidi, l’intestino assorbe più acqua dalle feci, rendendole dure e difficili da espellere. In particolar modo, bere poca acqua o consumare bevande disidratanti come alcol e caffeina può peggiorare il problema. È consigliato bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno, e aumentare questa quantità in caso di caldo o attività fisica intensa.

Uso eccessivo di lassativi
>> L’uso eccessivo o prolungato di lassativi può portare a una dipendenza dai farmaci per l’evacuazione, rendendo l’intestino meno reattivo ai segnali naturali. Questo fenomeno, noto come “stipsi da lassativo”, si verifica quando l’intestino si abitua a un intervento esterno e non riesce più a funzionare correttamente senza l’assunzione di lassativi, infiammandosi. L’uso prolungato di lassativi può compromettere la motilità intestinale naturale e aggravare il disturbo.
Condizioni mediche e farmaci
>> Alcune condizioni mediche possono causare o aggravare la stipsi. Tra queste:
- Ipotiroidismo: Una tiroide ipoattiva può rallentare il metabolismo e la motilità intestinale.
- Diabete: L’iperglicemia cronica può danneggiare i nervi che controllano la motilità intestinale, causando stipsi.
- Malattia di Parkinson: Disturbi neurologici come la malattia di Parkinson influenzano la motilità intestinale a causa di alterazioni nei segnali nervosi che regolano l’intestino.
- Sindrome dell’intestino irritabile (IBS): La stipsi è uno dei principali sintomi dell’IBS, una condizione che causa dolore addominale e disturbi nella motilità intestinale.
- Diverticolite e altre malattie intestinali: Le infiammazioni e le infezioni croniche del colon possono ridurre l’efficienza della motilità intestinale.
Inoltre, alcuni farmaci, come antidolorifici, antistaminici, antidepressivi e farmaci per il cuore, possono avere effetti collaterali che includono anche la stipsi. Se i farmaci sono la causa della stipsi, il medico potrebbe suggerire alternative o aggiustamenti nella terapia.
Fattori di rischio aggiuntivi
- Età avanzata: Con l’età, la motilità intestinale tende fisiologicamente a rallentare, aumentando il rischio di stipsi.
- Gravidanza: Durante la gravidanza, i cambiamenti ormonali e la compressione dell’intestino da parte dell’utero in crescita possono favorire la stipsi. Vedremo alla fine dell’articolo questa situazione più nello specifico.
La stipsi può dare febbre? Connessioni con infezioni o altre problematiche
La stipsi di per sé non causa febbre. Tuttavia, ci sono condizioni che possono essere associate alla stipsi e che potrebbero comportare un aumento della temperatura corporea. La febbre è generalmente un segno di un’infezione o di un’infiammazione nel corpo. Pertanto, se la stipsi è accompagnata da febbre, è necessario considerare insieme al medico, le possibili cause sottostanti.
Diverticolite
>> La diverticolite è un’infiammazione dei diverticoli, piccole sacche che si formano nel colon. Quando questi diverticoli si infiammano o si infettano, possono causare dolore addominale, stipsi e febbre. La diverticolite è una condizione seria che richiede attenzione medica immediata, poiché se non trattata può portare a complicazioni come l’ostruzione intestinale, l’ascesso o la perforazione del colon.
Infezioni intestinali
>> Le infezioni batteriche o virali che colpiscono l’intestino, come la gastroenterite, possono causare diarrea alternata a stipsi, dolore addominale e febbre. Sebbene l’infezione intestinale di solito porti più comunemente alla diarrea, alcuni tipi di infezioni possono causare stipsi o un transito intestinale rallentato, soprattutto nei casi in cui l’infezione è grave.
Ostruzione intestinale
>> L’ostruzione intestinale è una condizione grave che si verifica quando c’è un blocco nel tratto intestinale che impedisce al cibo e ai gas di passare. La stipsi grave può essere il segno di un inizio di ostruzione intestinale, e se l’ostruzione non viene trattata, può portare a una serie di complicazioni: la febbre in questo caso è spesso seguita da dolore acuto, gonfiore addominale e vomito.
Malattia infiammatoria intestinale (IBD)
>> Le malattie infiammatorie intestinali, come la colite ulcerosa e la malattia di Crohn, sono condizioni che causano infiammazione cronica del tratto intestinale e possono portare a stipsi alternata a diarrea, dolore e febbre. Sebbene la febbre sia più comunemente associata a episodi di riacutizzazione della malattia, può essere presente anche durante i periodi di stipsi in quanto la condizione infiammatoria sta peggiorando.
Stipsi e Dieta
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione e gestione della stipsi. Una dieta equilibrata, ricca di fibre e liquidi, è la prima cosa da valutare ed eventualmente modificare per migliorare il transito intestinale, ridurre i sintomi di stipsi e prevenire la formazione di feci dure e secche. In questo capitolo, vedremo quali alimenti sono più utili, e quelli che sarebbe meglio limitare per favorire una corretta motilità intestinale.

Stipsi e dieta: il ruolo dell’alimentazione nella prevenzione e gestione
Il rapporto tra stipsi e alimentazione è molto stretto. Diversi fattori sono implicati in questo processo, tra cui la quantità e il tipo di fibre assunte, la quantità di liquidi introdotti e la tipologia di cibi che favoriscono o rallentano la digestione.
Il ruolo delle fibre
Le fibre alimentari sono essenziali per mantenere il corretto funzionamento del sistema digestivo e intestinale. Esistono due tipi principali di fibre: fibre solubili e fibre insolubili. Entrambe hanno effetti benefici sul transito intestinale:
- Fibre insolubili: Queste fibre, contenute in alimenti come il grano integrale, le verdure e alcuni tipi di frutta, non vengono digerite dall’intestino e percorrono tutto il tratto intestinale quasi intatte. La loro funzione principale è quella di aumentare il volume delle feci, migliorando il movimento delle stesse attraverso l’intestino. Queste fibre sono particolarmente efficaci nel prevenire la stipsi e nel facilitare l’evacuazione.
- Fibre solubili: Le fibre solubili, presenti in alimenti come avena, legumi, mele e agrumi, si dissolvono nell’acqua e formano una sostanza gelatinosa che aiuta a mantenere le feci morbide. Questo tipo di fibra favorisce l’idratazione delle feci, facilitando il loro passaggio attraverso l’intestino.
L’assunzione di una quantità adeguata di fibre (circa 25-35 grammi al giorno per gli adulti) è essenziale per prevenire e gestire la stipsi. Se si è distanti da questa quantità è importante aumentare gradualmente il consumo di fibre nella dieta, in modo da evitare disturbi come gonfiore o crampi addominali per l’eccessivo apporto improvviso.
Per un approfondimento sugli snack salutari vi proponiamo la lettura di questo articolo: Snacks Salutari: Idee per Snack Sani, Gustosi e a Basso Contenuto Calorico
L’importanza dell’acqua
L’acqua è fondamentale per mantenere le feci morbide e facili da espellere. Quando non si beve a sufficienza, l’intestino assorbe troppa acqua dalle feci, che diventano dure e difficili da evacuare. Bere abbondante acqua (almeno 1,5-2 litri al giorno di media) è quindi fondamentale per mantenere un transito intestinale regolare e prevenire la stipsi.
Il ruolo dei grassi sani
I grassi sani, come quelli contenuti in olio di oliva, avocado e noci, possono aiutare a stimolare la motilità intestinale. In alcuni casi, una dieta povera di grassi può contribuire al rallentamento del transito intestinale, aggravando la stipsi. Tuttavia, è importante scegliere grassi insaturi e moderare il consumo di grassi saturi e trans, che possono al contrario rallentare la digestione e compromettere di conseguenza la salute intestinale.

L’esclusione di cibi irritanti
Cibi troppo piccanti o acidi possono irritare l’intestino e causare gonfiore, crampi addominali e stipsi. È consigliabile quindi evitare questi cibi, come ad esempio le bevande contenenti caffeina, alcol, cibi ad alto contenuto di zuccheri raffinati e cibi trasformati.
Dieta per la stipsi: cibi consigliati e alimenti da evitare
Cibi consigliati per la stipsi
Una dieta ricca di fibre e liquidi può fare una grande differenza nel trattamento della stipsi. Ecco alcuni alimenti che sono particolarmente utili per favorire un transito intestinale regolare:
Frutta e verdura fresca: Le verdure a foglia verde, i broccoli, i cavoli, le carote, le mele, le pere, i frutti di bosco, le banane e i kiwi sono ricchi di fibre e acqua. Le mele, ad esempio, contengono pectina, una fibra solubile che aiuta a mantenere le feci morbide. Le prugne, inoltre, sono famose per il loro effetto lassativo naturale grazie al loro contenuto di sorbitolo.
Legumi: Fagioli, lenticchie, ceci e piselli sono eccellenti fonti di fibre solubili e insolubili. Essi migliorano la consistenza delle feci e stimolano la peristalsi intestinale. Incorporare regolarmente i legumi nella dieta può essere un modo efficace per prevenire e trattare la stipsi: il gonfiore addominale che ne deriva dopo la loro assunzione può essere un sintomo normale ma passeggero soprattutto per chi li introduce nella propria dieta per la prima volta o con maggiore frequenza.
Cereali integrali: Alimenti come avena, farro, orzo, quinoa e riso integrale sono ricchi di fibre insolubili che aumentano il volume delle feci, rendendo più facile il loro passaggio nell’intestino.
Frutta secca e semi: Mandorle, noci, semi di lino e semi di chia sono fonti eccellenti di fibre e grassi insaturi. I semi di lino, in particolare, sono anche ricchi di omega-3 oltre che di fibra solubile, e aiutano quindi anche a ridurre l’infiammazione intestinale oltre a migliorare la motilità. Prova a lasciarli in ammollo (15-20gr di semi) per una notte in un bicchiere di acqua calda, e bere quest’acqua la mattina a digiuno: i semi avranno rilasciato un gel (fibra solubile) che aiuterà l’evacuazione.
Yogurt e probiotici: I probiotici sono batteri benefici che supportano l'equilibrio della flora intestinale e promuovono una buona digestione. L’integrazione nella dieta con yogurt e kefir che contengono naturalmente probiotici o altri alimenti fermentati come il kefir può favorire la regolarità intestinale.
Alimenti da evitare per la stipsi
Anche se la dieta ricca di fibre e liquidi è fondamentale, ci sono alcuni alimenti che possono al contrario contribuire al rallentamento del transito intestinale e peggiorare la stipsi. È consigliabile limitare o evitare i seguenti cibi:
- Alimenti raffinati e zuccherati: I cibi ad alto contenuto di zuccheri raffinati, come dolci, caramelle e bevande zuccherate, possono causare stasi intestinale e contribuire al rallentamento del transito. Anche i cereali raffinati, come il pane bianco e la pasta bianca, hanno una bassa quantità di fibre e possono peggiorare la stipsi, richiamando acqua dall’intestino.
- Cibi ricchi di grassi saturi e trans: Alimenti fritti, cibi da fast food, snack salati confezionati e cibi ricchi di grassi saturi possono rallentare la digestione e contribuire alla stipsi. Questi alimenti sono anche dannosi per la salute generale e dovrebbero essere già limitati in una dieta equilibrata.

- Latticini: Alcune persone possono trovare che l’assunzione di latticini, soprattutto formaggi stagionati e latte intero, possa peggiorare la stipsi. Questo accade soprattutto in quelli con un più alto tenore di grassi, che potrebbero rallentare la digestione e quindi il transito intestinale.
- Alimenti ricchi di caffeina e alcol: Sebbene la caffeina possa avere un effetto stimolante sull’intestino in alcune persone, un consumo eccessivo può portare a disidratazione, aggravando la stipsi. Lo stesso vale per l’alcol, che ha effetti disidratanti sul corpo e sul tratto intestinale.
- Cibi ad alto contenuto di sale: I cibi salati, come snack salati, cibi in scatola e cibi lavorati, possono causare ritenzione idrica, che a sua volta può peggiorare il gonfiore addominale e il disagio intestinale.
Rimedi per la Stipsi
La stipsi può essere un problema fastidioso e debilitante, ma esistono diversi rimedi efficaci per alleviare i sintomi e ripristinare la regolarità intestinale. Questi rimedi spaziano da soluzioni pratiche legate allo stile di vita, come modifiche dietetiche e l’esercizio fisico, fino ad una integrazione naturale che supporta la motilità intestinale. In questo capitolo esploreremo alcuni dei rimedi più efficaci, come l’uso di metaboliti intestinali, l’acido butirrico, e il ruolo dei probiotici nella gestione della stipsi.
Stipsi rimedi: soluzioni pratiche e trattamenti naturali
Abbiamo già detto che i primi accorgimenti per regolarizzare il transito intestinale in un intestino pigro riguardano l’incremento dell’assunzione di fibre e l’aumento dell’idratazione. Vediamo ora in che altro modo è possibile modificare lo stile di vita per supportare ulteriormente il nostro intestino.
Attività fisica regolare L’esercizio fisico è fondamentale per stimolare il movimento intestinale. Attività come camminare, fare jogging, nuotare o praticare yoga favoriscono la motilità intestinale. L’esercizio fisico, se fatto con costanza e con la giusta intensità, migliora anche la circolazione sanguigna e favorisce una digestione più rapida ed efficiente.
Rimedi naturali Esistono anche alcuni alimenti che più di altri possono aiutare a stimolare la motilità intestinale. Come nominate prima, l'assunzione di prugne secche è un rimedio tradizionale noto per le sue proprietà lassative. Le prugne contengono sorbitolo, uno zucchero che ha un effetto stimolante sul movimento intestinale. Anche il finocchio e i kiwi sono utili per alleviare i sintomi di stipsi leggeri. Altri rimedi naturali includono l'uso di olio di oliva o olio di semi di lino, che possono agire come lubrificanti naturali per favorire l’espulsione delle feci.
Evitare l’uso eccessivo di lassativi L'uso prolungato di lassativi può creare dipendenza e peggiorare la stipsi. Per questo motivo, è importante utilizzare i lassativi solo sotto la supervisione di un medico e preferire metodi naturali e alimentari per migliorare la motilità intestinale. L’uso eccessivo di lassativi può anche compromettere il funzionamento naturale dell'intestino, peggiorando la condizione nel lungo periodo.
Acido butirrico e stipsi: il ruolo dei metaboliti nella salute intestinale
Cos’è l’acido butirrico? L’acido butirrico è un acido grasso a catena corta (SCFA) che viene prodotto dai batteri intestinali durante la fermentazione delle fibre. Questi acidi grassi hanno numerosi benefici per la salute intestinale, poiché nutrono le cellule della mucosa intestinale e favoriscono il buon funzionamento dell'intestino.
Benefici dell’acido butirrico per l’intestino
L’acido butirrico svolge diverse funzioni cruciali per la salute dell’intestino:
Riduce l’infiammazione intestinale: L’acido butirrico ha proprietà antinfiammatorie che possono aiutare a ridurre l’infiammazione cronica nel colon, una condizione che può contribuire alla stipsi.
Migliora la salute della mucosa intestinale: Il butirrato aiuta a rinforzare la mucosa intestinale, riducendo l’eventuale aumentata permeabilità intestinale, proteggendo l'intestino da danni e migliorando l’assorbimento dei nutrienti.
Come aumentare la produzione di acido butirrico
Per stimolare la produzione di acido butirrico nell’intestino, è importante seguire una dieta ricca di fibre alimentari ma anche avere una buona composizione di batteri intestinali che possano fermentare le fibre che arrivano. Le fibre solubili contenute in alimenti come avena, legumi e semi di chia sono particolarmente utili per questo scopo. Inoltre, l'assunzione di prebiotici (cioè fibre) favoriscono la crescita di batteri benefici nell'intestino, aumentando ulteriormente la produzione di acido butirrico.
Alcuni integratori contenenti butirrato o butirrato di sodio sono disponibili sul mercato, ma è sempre consigliato consultare un medico prima di assumere questi integratori, soprattutto in caso di disturbi intestinali.
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Probiotici e stipsi: come possono aiutare a regolare l’intestino
Cos’è un probiotico?
I probiotici sono batteri vivi e microrganismi che forniscono benefici alla salute intestinale quando assunti in quantità adeguata. Questi batteri “buoni” aiutano a mantenere l’equilibrio della flora intestinale, supportano la digestione e possono migliorare la motilità intestinale. Un intestino sano ha una flora batterica equilibrata, ma la stipsi può alterare questo equilibrio, contribuendo al rallentamento del transito intestinale.
Come i probiotici aiutano a regolare l’intestino
I probiotici svolgono un ruolo chiave nel trattamento della stipsi, migliorando il transito intestinale in diversi modi:
- Ripristinano l’equilibrio della flora intestinale: Quando l’intestino è in disbiosi e quindi “squilibrato” con un numero eccessivo di batteri patogeni, i probiotici possono aiutare a ristabilire un buon equilibrio di batteri benefici, migliorando la digestione e la motilità.
- Stimolano la peristalsi intestinale: Alcuni ceppi di probiotici sono in grado di stimolare la contrazione dei muscoli intestinali, migliorando il movimento delle feci attraverso l’intestino.
- Riduzione dell’infiammazione intestinale: I probiotici hanno proprietà antinfiammatorie che aiutano a ridurre l’infiammazione dell’intestino, favorendone il normale funzionamento.
Tipi di probiotici utili per la stipsi
Non tutti i probiotici sono uguali, e alcuni ceppi sono più efficaci di altri nel trattamento della stipsi. Tra i più studiati ci sono:
- Lactobacillus: Questo ceppo di batteri è noto per la sua capacità di migliorare il transito intestinale e prevenire la stipsi.
- Bifidobacterium: Ceppo probiotico che aiuta a stimolare la motilità intestinale e a mantenere l’equilibrio della flora intestinale.
Come assumere i probiotici
I probiotici sono disponibili sotto forma di integratori (capsule, compresse, polveri) e alimenti fermentati, come yogurt, kefir, kimchi e kombucha. Per ottenere i migliori risultati, è consigliabile assumere probiotici regolarmente, preferibilmente sotto la guida di un medico o di un nutrizionista, soprattutto in caso di stipsi cronica.

Utilizzo di prebiotici
I prebiotici sono sostanze non digeribili presenti negli alimenti che stimolano selettivamente la crescita e l’attività di batteri benefici nel tratto intestinale, contribuendo a migliorare l’equilibrio della flora batterica intestinale. In pratica, i prebiotici sono il “cibo” dei probiotici (i batteri benefici), e favoriscono la crescita di questi microrganismi, migliorando la salute intestinale, la digestione e il sistema immunitario. L’inulina, ad esempio, è una fibra solubile contenuta in topinambur, agave, cipolla, porri e asparagi. Altro prebiotico è la fibra di psillio che per i sui effetti lassativi si trova in commercio come integratore molto utilizzato nel trattamento della stipsi.
Stipsi in Gravidanza
La stipsi è un problema comune durante la gravidanza, che può influire significativamente sul benessere delle donne in attesa. I cambiamenti ormonali, fisici e metabolici che accompagnano la gravidanza possono rallentare la motilità intestinale, causando stipsi. Ora esploreremo le cause della stipsi in gravidanza e forniremo consigli sicuri e pratici per gestire questo disturbo in modo efficace.
Gravidanza e stipsi: perché è comune e come gestirla in modo sicuro
La stipsi in gravidanza è un disturbo frequente che colpisce una grande percentuale di donne, in particolare nel secondo e terzo trimestre. Diverse sono le cause che contribuiscono a questo disturbo:
Cambiamenti ormonali
Durante la gravidanza, i livelli di progesterone aumentano significativamente. Questo ormone ha la funzione di rilassare la muscolatura liscia del corpo, inclusa quella intestinale. Il rilassamento dei muscoli intestinali rallenta il transito delle feci attraverso il colon, portando alla stipsi. Questo è particolarmente evidente nelle prime fasi della gravidanza, ma può persistere fino al termine.
Compressione dell’utero
Con l’avanzare della gravidanza, l’utero in crescita esercita una compressione sul colon e sull’intestino, riducendo lo spazio per il passaggio delle feci. Questa pressione può rallentare ulteriormente il movimento intestinale, contribuendo alla stipsi. Nel terzo trimestre, la posizione del feto può accentuare questo problema.
Ridotta attività fisica
Durante la gravidanza, molte donne tendono a diventare meno attive fisicamente a causa di stanchezza, nausea o altri disagi. La mancanza di esercizio fisico regolare può peggiorare il transito intestinale, contribuendo alla stipsi.
Dieta povera di fibre e disidratazione
Durante la gravidanza, è comune che alcune donne modifichino le proprie abitudini alimentari, spesso a causa di nausea o variazioni nelle preferenze alimentari. Una dieta carente di fibre può ostacolare il corretto funzionamento dell’intestino, mentre una bassa assunzione di liquidi può causare disidratazione, peggiorando la consistenza delle feci e rendendo più difficile l’evacuazione.
Farmaci
Alcuni farmaci, come i supplementi di ferro utilizzati per combattere l’anemia durante la gravidanza, possono essere un’altra causa di stipsi. Questi farmaci tendono a indurire le feci e a rallentare la motilità intestinale. È importante discutere con il medico l’uso di integratori o altri farmaci che possano contribuire al problema.
È fondamentale adottare approcci sicuri per gestire la stipsi durante la gravidanza. Molti trattamenti utilizzati per la stipsi, come lassativi o farmaci per il dolore, potrebbero non essere sicuri, salvo diversa indicazione del medico. Esistono però rimedi naturali e cambiamenti nello stile di vita che possono essere efficaci e sicuri per le donne in gravidanza.
Consigli utili in gravidanza per alleviare la stipsi
Durante la gravidanza, il rallentamento della motilità intestinale è molto comune. Un apporto adeguato di acqua e fibre, in particolare se si assumono integratori di ferro, può fare la differenza. Ma non è tutto: ci sono ulteriori strategie delicate ma efficaci per migliorare la regolarità.
Attività fisica moderata Passeggiate quotidiane, yoga prenatale e nuoto sono attività sicure che favoriscono il movimento intestinale, contribuendo al benessere globale della futura mamma.
Frazionare i pasti Mangiare poco e spesso aiuta la digestione, riduce la pressione sull'apparato digerente e stimola un transito più fluido.
Lassativi: solo su indicazione medica Alcuni farmaci possono essere rischiosi. Prima di utilizzarli è fondamentale consultare il medico, preferendo soluzioni naturali e dolci.
Aiuti naturali e sicuri Prugne secche, kiwi e semi di lino sono fonti naturali di fibra e sorbitolo, efficaci per stimolare delicatamente l’intestino.
Supporto da prebiotici e magnesio Quando dieta e idratazione non bastano, integratori di fibre solubili o magnesio possono essere utili: sempre sotto controllo professionale.
Gestione dello stress Stress e tensioni rallentano il tratto digestivo. Attività rilassanti come yoga, respirazione o meditazione aiutano a ritrovare equilibrio anche a livello intestinale.
Consigli Pratici e Stile di Vita
Attività fisica: un alleato per l’intestino
L’attività fisica è uno degli strumenti più efficaci per stimolare la motilità intestinale e prevenire la stipsi. L’esercizio fisico regolare stimola i muscoli del tratto intestinale, favorendo il movimento delle feci attraverso il colon. L’esercizio aiuta anche a migliorare la circolazione sanguigna, il che può accelerare il processo digestivo e favorire una migliore digestione.
Ecco alcuni modi in cui l’attività fisica può aiutare a prevenire la stipsi:
- Stimola la peristalsi intestinale: i movimenti fisici, soprattutto quelli a bassa intensità come camminare, fare jogging o nuotare, stimolano i muscoli intestinali, migliorando il transito intestinale.
- Allevia lo stress: Lo stress cronico può rallentare la digestione e causare stipsi, esiste infatti una connessione diretta tra il nostro sistema nervoso centrale e l’intestino (chiamato “l’asse intestino-cervello”). L’attività fisica, anche sottoforma di esercizi leggeri ma quotidiani e costanti, è uno strumento efficace che agisce sul sistema nervoso abbassando lo stress e quindi di conseguenza migliorare anche la funzionalità intestinale.
Anche se l’esercizio ad alta intensità può non essere adatto a tutti, è consigliabile dedicare almeno 30 minuti al giorno a una forma di attività fisica leggera, come camminare, fare stretching o praticare yoga. Queste attività, oltre a stimolare l’intestino, migliorano la salute psico-fisica in generale.
Idratazione: fondamentale per la salute intestinale
L’idratazione, come abbiamo già detto, è un altro fattore cruciale per prevenire la stipsi. Il corpo ha bisogno di una quantità sufficiente di acqua per mantenere le feci morbide e favorirne il passaggio attraverso il colon. Quando non si beve abbastanza acqua, l’intestino assorbe troppa acqua dalle feci, rendendole dure e difficili da espellere.
Ecco perché l’acqua è così importante:
- Mantiene le feci morbide: L’acqua aiuta a mantenere la consistenza morbida delle feci, facilitandone l’espulsione. Le feci dure e secche sono uno dei principali segni di stipsi.
- Facilita il movimento intestinale: L’acqua aiuta a stimolare la motilità intestinale, favorendo il movimento delle feci attraverso il tratto digestivo.
- Prevenzione della disidratazione: La disidratazione è una delle principali cause di stipsi, ed è particolarmente importante mantenere un’adeguata idratazione soprattutto durante i periodi di caldo o attività fisica intensa.

In generale, si consiglia di bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno, ma questa quantità può aumentare a seconda delle esigenze individuali. Alcuni alimenti ricchi di acqua, come frutta e verdura, possono anche contribuire all’idratazione, ma non sono sufficienti. Evitare il consumo eccessivo di bevande disidratanti come caffeina e alcol è fondamentale per mantenere l’equilibrio dei liquidi nel corpo.
Strategie per prevenire la stipsi: modifiche allo stile di vita
Prevenire la stipsi richiede una combinazione di modifiche nell'alimentazione, nell'attività fisica e nelle abitudini quotidiane. Ecco alcune strategie pratiche da inserire nella nostra routine quotidiana per mantenere l'intestino in salute e prevenire la costipazione:
Stabilire una routine regolare Uno degli aspetti più importanti per prevenire la stipsi è stabilire una routine regolare per le evacuazioni. Il nostro corpo è in grado di adattarsi a ritmi regolari, e avere orari prestabiliti per andare in bagno può aiutare a migliorare il transito intestinale. Ecco alcuni consigli: Non ignorare il bisogno di andare in bagno: quando si avverte la necessità di evacuare, è importante non ignorare il segnale. Procrastinare può rallentare il processo e peggiorare la stipsi. Routine quotidiana: cercare di andare in bagno alla stessa ora ogni giorno, preferibilmente dopo i pasti, quando la motilità intestinale è naturalmente più attiva.
Mangiare pasti regolari e bilanciati Mangiare a orari regolari e assicurarsi che i pasti siano equilibrati è fondamentale: una dieta equilibrata, ricca di fibre, grassi sani e proteine di qualità, favorisce una digestione efficiente e aiuta a prevenire la stipsi. Evita i pasti troppo abbondanti: mangiare porzioni troppo grandi in un solo pasto può rallentare la digestione e il transito intestinale. È meglio optare per porzioni moderate e pasti più frequenti. Mangia lentamente: mangiare troppo velocemente può causare gonfiore e difficoltà nella digestione. Prenditi il tempo per masticare bene il cibo, servirebbero almeno 20 min per completare un pasto completo, favorendo una digestione più completa e meno stressante per l'intestino. Inizia con piccoli cambiamenti: aggiungi lentamente più fibre alla tua dieta, iniziando con porzioni piccole di frutta e verdura, per poi aumentare gradualmente.
Dormire a sufficienza Il sonno è essenziale per il benessere generale in primis ma anche per la salute intestinale. Un riposo adeguato favorisce il funzionamento ottimale del sistema digestivo e aiuta a regolare i cicli circadiani, che possono influenzare anche la motilità intestinale. Assicurati di dormire dalle 7 alle 9 ore per notte per supportare anche il corretto funzionamento dell'intestino.

Conclusioni
La stipsi è un disturbo intestinale comune, ma se trattata correttamente, può essere gestita in modo efficace attraverso modifiche dietetiche e nello stile di vita. In questo capitolo, faremo un riepilogo dei punti chiave trattati nel nostro articolo e forniremo alcuni consigli finali per gestire la stipsi, con un invito a consultare un medico in caso di sintomi persistenti o gravi.
Riepilogo dei punti chiave
Abbiamo esplorato in dettaglio le varie cause della stipsi, i suoi sintomi e i rimedi disponibili per affrontarla. Ecco un riepilogo dei punti chiave trattati:
- Cos'è la stipsi: La stipsi è una condizione caratterizzata dalla difficoltà nell'evacuazione, che può manifestarsi con feci dure, evacuazioni infrequenti, gonfiore addominale e sensazione di evacuazione incompleta. La causa principale della stipsi è un rallentamento del transito intestinale, e può essere influenzata da fattori dietetici, ormonali e fisici, come quelli che si verificano durante la gravidanza.
- Sintomi e segnali di allarme: La stipsi può essere riconosciuta da una riduzione della frequenza delle evacuazioni e dalla difficoltà a espellere le feci. È importante prestare attenzione ai segnali di allarme, come sanguinamento rettale, dolore addominale grave, febbre o perdita di peso inspiegata, che potrebbero indicare la presenza di patologie più gravi.
- Cause comuni e fattori di rischio: Le cause principali della stipsi includono una dieta povera di fibre, la disidratazione, la sedentarietà, l'uso eccessivo di lassativi o alcune condizioni mediche come l'ipotiroidismo, il diabete e l'IBS. Lo stress e l'uso di farmaci possono aggravare la condizione.
- Stipsi e dieta: Una dieta ricca di fibre (solubili e insolubili), una buona idratazione e un'adeguata assunzione di liquidi sono essenziali per prevenire e gestire la stipsi. Gli alimenti consigliati includono frutta, verdura, legumi, cereali integrali e probiotici, mentre è meglio evitare cibi raffinati, troppo grassi o zuccherati.
- Rimedi per la stipsi: Oltre alle modifiche dietetiche e ad un aumento dell'attività fisica, sono utili anche delle integrazioni, ad esempio, con l’acido butirrico e probiotici. L'acido butirrico, prodotto dai batteri intestinali durante la fermentazione delle fibre, promuove la motilità intestinale, mentre i probiotici favoriscono un buon equilibrio della flora intestinale.
- Stipsi in gravidanza: La stipsi è un disturbo comune durante la gravidanza, dovuto principalmente a cambiamenti ormonali, compressione dell'utero e ridotta attività fisica. È fondamentale adottare misure sicure per gestirla, come un'alimentazione ricca di fibre, l'assunzione di liquidi e una leggera ma costante attività fisica.
- Consigli pratici e stile di vita: Prevenire la stipsi richiede l'adozione di uno stile di vita sano. Non basta attuare solo un cambiamento tra quelli visti ma è l’insieme delle modifiche che può risolvere la problematica. Alcuni consigli pratici includono stabilire una routine regolare per le evacuazioni, aumentare gradualmente l'assunzione di fibre, bere abbondante acqua, fare attività fisica e ridurre lo stress. È anche fondamentale evitare l'uso eccessivo di lassativi e cercare di mantenere una buona qualità del sonno.
Consigli finali e invito a consultare un medico in caso di sintomi persistenti o gravi
La stipsi è una condizione che, sebbene comune, può essere gestita efficacemente attraverso una dieta equilibrata, abitudini di vita sane e il ricorso a rimedi naturali. Tuttavia, è importante ricordare che se la stipsi diventa persistente, dolorosa o è accompagnata da altri sintomi allarmanti, come sanguinamento rettale, febbre, crampi addominali gravi o perdita di peso inspiegata, è fondamentale consultare un medico.
Cosa fare se la stipsi persiste:
- Consultare un medico: se la stipsi non migliora con modifiche dietetiche e rimedi naturali, o se i sintomi sono gravi, è importante rivolgersi a un medico per esclusi condizioni mediche sottostanti, come ostruzioni intestinali, malattie infiammatorie intestinali o altre patologie gravi.
- Diagnosi e trattamento: il medico potrebbe raccomandare ulteriori test diagnostici, come una radiografia, una colonscopia o altre indagini, per identificare la causa della stipsi e stabilire un trattamento adeguato. In alcuni casi, potrebbero essere prescritti trattamenti specifici, come farmaci per stimolare la motilità intestinale o per trattare eventuali infezioni o infiammazioni.
- Non automedicarsi: evitare l’uso indiscriminato di lassativi o altri farmaci senza la supervisione del medico, poiché l’uso prolungato di questi farmaci può peggiorare la condizione e causare effetti collaterali indesiderati.
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